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Cosenza, il sindaco Caruso e il presidente della Commissione legalità Chiara Penna: “Stiamo portando avanti azione volta a garantire i diritti dei detenuti”

“La popolazione carceraria rappresenta un mondo parallelo dove, spesso, si sopravvive senza alcuna dignità sociale, che dovrebbe, invece, essere garantita tanto al condannato quanto a chi è ancora giudicabile. Con questa consapevolezza stiamo portando avanti a Palazzo dei Bruzi un’azione volta a garantire i diritti dei detenuti puntando a scardinare vecchi pregiudizi, ma anche a dare effettività al principio, spesso dimenticato, della funzione rieducativa della pena”. E’ quanto affermano in una nota congiunta il sindaco Franz Caruso e la presidente della commissione legalità Chiara Penna, plaudendo all’azione simbolica svolta ieri dal movimento La Base di Cosenza, davanti al carcere “Sergio Cosmai”, per riaccendere i riflettori sulle condizioni di precarietà della popolazione detenuta.

“Riteniamo indispensabile intervenire sulle criticità impellenti del sistema carcerario –  proseguono il sindaco Franz Caruso e la presidente Chiara Penna –  sofferto da chi vi è ristretto, ma anche da parte di chi in esso opera quotidianamente. Un primo importante passo compiuto è  stata la istituzione e la conseguente nomina del Garante per i diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Cosenza,  nella persona del dott. Francesco Terranova che ha già avviato un buon lavoro. Il dott. Terranova ha fatto parte di una delegazione, composta dal Garante regionale dei diritti delle persone detenute, Luca Muglia, dal Presidente e dai Consiglieri del direttivo della Camera penale di Cosenza, dal Referente regionale dell’Osservatorio Carcere dell’Unione delle Camere penali italiane e dal delegato dell’Osservatorio Carcere della Camera penale di Cosenza, che proprio alla vigilia di ferragosto ha effettuato una visita istituzionale presso la Casa circondariale di Cosenza. Nel corso del sopralluogo è stata riscontrata l’adozione di diverse misure per combattere il caldo: dal posizionamento dei punti idrici, all’apertura dei blindi nelle ore notturne all’apposizione di impianti di ventilazione nei corridoi delle sezioni. Parimenti sono state riscontrate, però, diverse criticità, non ultima la mancanza di un’adeguata assistenza medico-sanitaria su cui occorrerà intervenire, per quanto di competenza”.

“Riteniamo necessario, infatti,  – concludono Franz Caruso e Chiara Penna – migliorare le condizioni di vita all’interno del carcere, affrontandone il complesso problema del sovraffollamento, incentivando il ruolo e la presenza degli educatori per garantire il reinserimento del detenuto e la risocializzazione che rappresentano, per quanto ci riguarda, temi importanti della nostra cultura progressista e garantista, di cui intendiamo farci pienamente carico”.

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