“Dove sta la democrazia? Dove la partecipazione popolare ad una decisone così cruciale e determinante per la nostra città?
Dopo tanti anni Rende si appresta ad avere il proprio Piano Strutturale Comunale.
Un iter procedurale basato sulla nuova legislazione e che ha visto in prima istanza l’approvazione da parte dell’intero consiglio comunale -sic!- del piano provvisorio e, in seguito, avendo ricevuto parere favorevole da parte degli enti preposti -Genio Civile, Autorità di Bacino, Soprintendenza, Regione e Provoncia- è divenuto progetto definitivo.
Adottare tale piano da parte del consiglio comunale nella prossima seduta rappresenta finalmente la possibilità per i cittadini di veder pubblicato il PSC così da fare eventuali osservazioni che andranno solo a migliorare questo importante strumento urbanistico.
Le polemiche e i dubbi strumentali di certa parte politica, fortunatamente limitata non solo nei numeri ma nelle visioni, lasciano esterrefatti: non solo si nega alla città uno strumento di democrazia diretta, ma si vieta la possibilità ai cittadini di poter intervenire.
È bene dunque ribadire a chi fa orecchie da mercante che il 30 maggio non si approva nulla, ma si da il via libera alla fase conclusiva di questo iter: Rende è culla del civismo, se ne facciano una ragione i difensori dei vecchi piani regolatori e delle scelte calate dall’alto!”.
Così in una nota ‘Laboratorio Civico’.