“La comunicazione dell’assessore Varì di revoca della convocazione del tavolo di confronto programmato per il 20 giugno sulla vertenza Corap ci lascia basiti. Per alcuni motivi:
il primo, si stigmatizza e si vuole impedire un presidio democratico dei lavoratori che è anche espressione delle prerogative sindacali, da sempre in uso quando si affrontano vertenze complesse;
secondo, non si capisce a quale spirito collaborativo l’assessore faccia appello, dato che fino alla convocazione citata gli appelli dei lavoratori e dei sindacati di avere un confronto con la politica sono stati ignorati per ben due anni. Riteniamo, invece, che questa decisione sia in perfetta continuità con una postura politica che non vuole o non sa affrontare un problema spinoso che da anni lascia i lavoratori nel limbo e funzioni importanti sospese a divinis.
Mai come in questo momento storico ci sarebbe bisogno di governare processi di valorizzazione delle aree industriali di questa regione per attirare investimenti e sviluppare attività produttive. Certo è necessaria una visione strategica riguardo il futuro per un nuovo modello di sviluppo e la responsabilità di assumersi un ruolo nella qualità di ente a cui sono affidate deleghe statali dalla legge. Trovare scuse infondate e banali, gravissime contro l’azione sindacale, denuncia ancora una volta che si sfugge al confronto sereno e democratico che noi consideriamo l’unica via per assumere decisioni utili ai lavoratori e alla società calabrese”.
Lo affermano in una nota Alessandra Baldari (FP CGIL), Luciana Giordano (CISL FP), Walter Bloise (UIL FPL).