“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
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A Cosenza gli studenti del “Brutium”, del “Fermi” e del “Telesio” allievi per un giorno di Nuccio Ordine

Dopo gli ultimi due eventi culturali che hanno visto protagonisti gli scrittori Mimmo Gangemi (il 23 marzo con il romanzo L’atomo inquieto) e Annarosa Macrì (il 29 marzo con il romanzo Sarte Volanti), “Libri in Villa” si apre domani, alle 10,30, al mondo della scuola offrendo agli studenti del Liceo Classico “Bernardino Telesio”, del Liceo scientifico “Enrico Fermi” e del Polo Tecnico Scientifico “Brutium” di Cosenza l’opportunità di incontrare Nuccio Ordine, professore ordinario di Letteratura italiana all’Università della Calabria, autore del libro “Gli uomini non sono un’isola – I classici ci aiutano a vivere –, pubblicato da La Nave di Teseo.

Il punto di partenza dell’opera è la famosa e commovente meditazione di John Donne, cui si ispira il titolo del volume: “Nessun uomo è un’isola, intero in se stesso; ciascuno è un pezzo del continente, una parte dell’oceano. Se una zolla di terra viene portata via dal mare, l’Europa ne è diminuita…; la morte di qualsiasi uomo mi diminuisce, perché sono preso dall’umanità, e perciò non mandar mai a chiedere per chi suona la campana; essa suona per te”.

Prendendo le mosse dalle parole di Donne, Nuccio Ordine arricchisce la sua “biblioteca ideale” invitandoci a leggere (e a rileggere) altre meravigliose pagine della letteratura mondiale. Convinto che una brillante citazione possa sollecitare la curiosità dei lettori e incoraggiarli a impossessarsi dell’opera intera, Ordine prosegue la sua battaglia a favore dei classici, mostrando come la letteratura sia fondamentale per rendere l’umanità più solidale e più umana. <In un’epoca segnata da brutali egoismi>, spiega, <dalla ripresa dei razzismi e dell’antisemitismo, dalle terribili disuguaglianze economiche e sociali, dalla paura dello “straniero, il libro invita a capire che “vivere per gli altri” è un’opportunità per dare un senso forte alla nostra vita>. Sulla scia di L’utilità dell’inutile (tradotto in 32 Paesi) e di Classici per la vita (tradotto in 6 lingue), questo volume è un inno a ciò che nella nostra società viene considerato ingiustamente “inutile” perché non produce profitto.

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