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“MigraMenti”, in corso l’ultima residenza dell’anno con i siciliani Sutta Scupa: sabato a Badolato la restituzione pubblica de “La gatta” tratto da Franco Scaldati

È la scrittura di Franco Scaldati la protagonista dell’ultima residenza del 2024 di MigraMenti. Dopo i torinesi Crac24 e la catanzarese Daniela Vitale, ospiti di queste settimane al Teatro Comunale di Badolato sono i siciliani Sutta Scupa che sabato sera, 14 dicembre, alle ore 18.30 presenteranno i progressi del loro lavoro “La gatta”, inserito tra gli appuntamenti della nuova stagione della rassegna SPAc (South Performing and Acting) ideata e realizzata dal Teatro del Carro, in collaborazione con il Centro di Rilevante Interesse per la Danza Virgilio Sieni, sostenuta e finanziata da MiC / Ministero della Cultura, Regione Calabria / Cultura – Fondo per lo Coesione 6.02.02 e Comune di Badolato, nell’ambito delle attività della Residenza Artisti nei Territori MigraMenti.
“La gatta” si ispira chiaramente a “La gatta di pezza” – ma ci sono anche “Sabella” e “Indovina Ventura” – del drammaturgo e regista palermitano scomparso una decina di anni fa non senza lasciare una traccia indelebile nella storia del teatro italiano. Lo sanno bene quelli di Sutta Scupa che sotto l’ala di Scaldati sono nati: il regista e autore Giuseppe Massa, infatti, si è formato proprio con il pluripremiato poeta siciliano, oltre che con Claudio Collovà e Antonio Latella, prima di fondare la compagnia insieme a Fabrizio Ferracane e Giuseppe Provinzano, prendendo il nome proprio dal suo primo lavoro scritto e diretto, finalista al Premio Ubu 2006 come “Nuovo testo italiano”, e vincitore del “Premio Vigata – I nuovi linguaggi sulla scena” nel 2007, a Porto Empedocle.
Con Massa, al lavoro su “La Gatta” ci sono due attori già noti ai più: Simona Malato, candidata ai Nastri d’argento per “Misericordia” e Globo d’oro come Migliore attrice per “Le sorelle Macaluso”, entrambi di Emma Dante, ha lavorato anche lei con Collovà e Scaldati; e Marco Foschi, Premio Ubu nel 2003 come Attore under 30 e Premio Flaiano all’interpretazione nel 2005, pure lui diviso tra il cinema e il teatro, dove è stato diretto, tra gli altri, da Latella, Ronconi, Rifici, Sepe, Malosti e Tiezzi. Insieme a loro anche la giovanissima e promettente videomaker Maria Bernardi.
Attraverso la storia di una prostituta, dei suoi demoni e dei suoi angeli, dal dopoguerra ai giorni nostri, raccontata da “La Gatta”, «un noir erotico che a partire da un tugurio di Palermo svela l’inferno in cui può sprofondare ogni essere umano», spiegano gli stessi Sutta Scupa, verranno affrontate tematiche quali la lingua italiana, mentre Scaldati preferiva il siciliano, e il suo rapporto con il territorio per il quale i testi sono stati pensati.
«I personaggi di Scaldati – spiegano ancora dalla compagnia – vivono al di là del bene e del male, ci spingono a entrare in contatto con qualcosa di abbandonato dentro di noi, a non dimenticare le nostre radici, ad ascoltare di nuovo il battito del cuore. L’obiettivo è mettere in relazione la poetica dell’autore palermitano con gli stilemi della contemporaneità attraverso il confronto con altri territori e realtà; scandagliarne le peculiarità ritmiche e melodiche della parola fino a farle diventare musica urban, pop con lo scopo di contaminarne la messa in scena».
Per quanto riguarda la stagione teatrale, “MigraMenti – SPAc” riprenderà il 21 dicembre alle ore 21:00, con Teatro Primo in “Aramen & Stannum” di Domenico Loddo, con Silvana Luppino e Domenico Canale. La regia è di Christian Maria Parisi.

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