“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Taglio delle guardie mediche in Calabria

“Il paventato taglio delle guardie mediche rappresenta, se realmente concretizzato, un provvedimento che rischia di compromettere ulteriormente il gia’ fragile sistema sanitario delle aree interne e di colpire duramente le fasce piu’ deboli della nostra popolazione. Non possiamo accettare che decisioni di tale portata vengano prese senza un confronto con le parti sociali e senza considerare l’impatto devastante che avranno sui cittadini”. È quanto scrivono, in una nota, Mariaelena Senese, segretaria generale della Uil Calabria e Walter Bloise, segretario generale della Uil Fpl Calabria. “I territori piu’ isolati, che gia’ soffrono – aggiungono – di carenze infrastrutturali e di servizi essenziali, verrebbero privati di un presidio fondamentale per la tutela della salute pubblica. Gli anziani, le famiglie con bambini e coloro che vivono lontani dai centri urbani non possono essere abbandonati, ne’ privati di assistenza medica nelle ore notturne o durante i fine settimana. Il tutto in una regione che è costretta a fare i conti con una medicina del territorio destruttura, dove sono stati chiusi 18 ospedali, sono stati effettuati tagli lineari, è stato bloccato il turnover del personale medico e sanitario, non sono stati stabilizzati tutti i precari. Una regione in cui, – fanno rilevare Senese e Bloise – a fronte di una media nazionale di 2.140 euro, la spesa corrente piu’ bassa in sanita’ si registra in Calabria con 1.748 euro”.

– Ma non solo. Senese e Bloise aggiungono: “La nostra regione e’ in perenne sofferenza per quanto riguarda la dotazione organica del sanitari, mancano i medici di famiglia e il dato e’ allarmante: in Calabria nel 2026 saranno 135 in meno. Nei fatti il deficit di medici di medicina generale si attesta a oltre 3100 professionisti. Nel nostro territorio – fanno rilevare – i medici mancanti – considerando tutte le specializzazioni – sono 2.500, mentre sono 450 le richieste di trasferimento all’estero. Chiediamo con forza alla Regione Calabria di attivarsi immediatamente per un confronto aperto e costruttivo, al fine di trovare soluzioni alternative che non penalizzino i cittadini. La tutela della salute e’ un diritto costituzionale che non puo’ essere sacrificato sull’altare dei tagli e delle razionalizzazioni a tutti i costi”. La Uil Calabria e la Uil Fpl “non possono che essere al fianco delle comunita’ piu’ colpite – si fa rilevare ancora – da questo provvedimento e non esitera’ a intraprendere tutte le azioni necessarie, sia a livello istituzionale che sindacale, per tutelare i diritti dei cittadini e per garantire che il sistema sanitario calabrese non crolli ulteriormente sotto il peso di scelte scellerate e miopi. La salute non e’ un lusso, e’ un diritto per tutti!”.

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