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Turismo esperienziale: viaggiatori tedeschi in Arberia crotonese

Un viaggio autentico alla scoperta dell’ Arbëria crotonese, un luogo dove storia, cultura e tradizioni si intrecciano in un mosaico di esperienze indimenticabili. È questo l’itinerario che ha visto protagonisti un gruppo di turisti tedeschi, accompagnati da Kerin Fabiano, del team di Fili Meridiani, facendoli immergere nella ricca cultura arbëreshe attraverso un percorso intenso.

L’avventura è iniziata con il fascino del rito mascherato, un’antica tradizione che racconta l’anima più profonda di questa terra e che ha saputo trasportare i visitatori in un’altra epoca. In questa festa “mascherata” che si festeggia il martedì di Pasqua, si cela un antico rito della religione greco-bizantina, sparita qui nel 1600.

Il mito di Skanderbeg, eroe leggendario e simbolo di libertà, ha poi rapito l’immaginazione dei viaggiatori, rendendo viva la storia e il legame indissolubile tra passato e presente, tra Albania e Arbëria.

La tappa successiva ha condotto i partecipanti a vedere da vicino le suggestive campane arbëreshe, patrimonio del mondo albanese, con le sue due poesie in lingua arbëreshe raccontano il legame con l’antica madre, e che  hanno fatto da colonna sonora a questo viaggio nel tempo.

Il cuore pulsante della cultura arbëreshe si è poi rivelato al MUZÉ Spazio Arbëria, dove gli ospiti hanno potuto approfondire la conoscenza dell’alfabeto arbëresh, lasciarsi incantare dalla mostra fotografica sulle donne d’Arbëria a cura di AdnexArt fotografia, e ammirare i tessuti e i costumi che rappresentano la ricchezza e la diversità di questa antica comunità.

Qui hanno potuto scoprire la Vagha ovvero il Ballo Tondo di San Nicola dell’Alto, il rito delle uova rosse di Carfizzi e del Pupugheju di Pallagorio e la vestizione della sposa.

L’arte ha continuato ad essere protagonista con la maestria degli ori arbëresh del maestro Pepè LaPietra, della storica Gioielleria Lapietra dal 1960. Questi preziosi gioielli, frutto di una tradizione artigiana tramandata da generazioni, hanno offerto un assaggio della raffinatezza e dell’eleganza della cultura arbëreshe. La visita al murales dedicato a Paolo Staltari, realizzato dall’artista del Kosovo Tina Sulejmani, un’opera d’arte a cielo aperto che racconta l’identità di questo popolo, ha aggiunto un ulteriore tocco di autenticità all’esperienza.

Come ogni viaggio esperienziale che si rispetti, la scoperta della cultura passa inevitabilmente anche attraverso la gastronomia. Il gruppo ha avuto il privilegio di mettere le mani in pasta con un laboratorio dedicato alla preparazione delle Dromësat, la pasta benedetta degli arbëreshe, guidati da Rosina Marra. La giornata si è conclusa con una degustazione delle prelibatezze della cucina tradizionale all’Indipendent Restaurant Bar, dove i sapori hanno raccontato storie di una cucina antica e genuina.

A commentare l’esperienza, Ettore Bonanno di Fili Meridiani ha dichiarato: “Questo viaggio è stato un’occasione straordinaria per mostrare la vera essenza dell’Arbëria, un territorio ricco di cultura e tradizioni che ha saputo stupire e affascinare i nostri ospiti tedeschi. È una soddisfazione immensa vedere come l’impegno nel promuovere questa realtà si traduca in momenti di scambio e conoscenza così intensi.”

Soddisfatta anche Kerin Fabiano: “Ogni volta che accompagno i visitatori in Arbëria è come se la riscoprissi insieme a loro. Questa esperienza è stata ancora più speciale grazie alla curiosità e all’entusiasmo del gruppo tedesco, che ha saputo cogliere appieno l’unicità della cultura arbëreshe. È un privilegio poter condividere con loro la bellezza nascosta della nostra terra.”

Questa esperienza ha saputo unire la voglia di conoscere e condividere, regalando ai partecipanti uno sguardo privilegiato sulla realtà arbëreshe, lontana dai percorsi turistici più battuti e capace di sorprendere ad ogni passo. Un grazie speciale a Urlaub an der Stiefelspitze per aver contribuito a rendere possibile questa esperienza.

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