“Apnea ostruttiva notturna, patologia sotto diagnosticata. Problematiche cliniche e gestionali”. Se ne parla sabato 23 settembre presso l’ospedale di Mormanno nel corso di un convegno medico-scientifico.
Questo disturbo, spesso sottovalutato o addirittura non diagnosticato, colpisce circa dodici milioni di italiani, maggiormente soggetti affetti da patologie cardiovascolari e metaboliche, e rappresenta ormai una problematica di salute pubblica, con costi elevatissimi per il Servizio Sanitario Nazionale stimati in dieci miliardi l’anno.
Secondo l’ultimo studio epidemiologico condotto dall’università Bocconi, l’incidenza sulla popolazione sarebbe in aumento a causa dell’obesità presente anche in età pediatrica. Una situazione davvero delicata, che riduce le aspettative e la qualità di vita. Soprattutto in ragione del fatto che i casi effettivamente identificati purtroppo non superano le cinquecentomila unità e di queste solo la metà sono trattate con ventilo terapia.
Le ricadute sul piano sociale sono pesantissime; le implicazioni dirette e indirette che la sonnolenza diurna determina, si riflette negativamente non soltanto sulla salute, ma è in grado di limitare la produttività, influenzare le relazioni, innescare condizionamenti psicofisici ecc.
L’evento si svolge in unica sessione e prevede un approccio multidisciplinare. «È chiaro che per essere trattata, la malattia deve innanzitutto essere individuata» afferma il dr Nicola Peccerillo, promotore dell’iniziativa insieme alla dr.ssa Marilena Morano. «Ed è fondamentale informare e lavorare affinché l’Osas, che non è soltanto causa di disturbi respiratori notturni ma concorre all’aumento del rischio cardiovascolare, ipertensione arteriosa, ictus cerebrale, aritmie e coronaropatie con pericolo di morte improvvisa, sia approcciata e riconosciuta nella giusta maniera. Dal punto di vista strettamente medico – osserva Peccerillo, che del problema si occupa sin dal 1998 – la sindrome è caratterizzata durante la fase profonda del sonno da episodi ricorrenti di ostruzione delle vie aeree a livello dei muscoli faringei e ha una durata variabile, in grado di frammentare il sonno, costringendo a continui risvegli e/o a passaggi tra stadi profondi e stadi superficiali. Mancando un regolare sonno ristoratore, si producono anomalie neurologiche che compromettono la qualità di vita ed espongono a ipersonnia diurna».
Impressiona particolarmente sapere che ogni medico di Medicina Generale ha tra gli assistiti almeno centocinquanta pazienti affetti da apnea ostruttiva; mentre l’ACI calcola che un incidente stradale su cinque, specialmente in autostrada, è addebitabile alla sonnolenza che affligge questi soggetti.