Oltre quaranta rinvii a giudizio e 20 richieste di rito abbreviato per gli indagati nella indagine della Dda di Roma sulla prima ‘locale’ di ‘ndrangheta attiva nella Capitale dal 2015. Secondo l’impianto accusatorio a capo del sodalizio criminale c’era una diarchia: Antonio Carzo e Vincenzo Alvaro, legati alle famiglie ndraghetiste di Cosoleto in provincia di Reggio Calabria. Nei confronti degli imputati sono contestate, a seconda delle posizioni, le accuse di associazione mafiosa, cessione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata e detenzione illegale di arma da fuoco, fittizia intestazione di beni e truffa ai danni dello Stato aggravata dalla finalità di agevolare la ‘ndrangheta. Il processo è stato fissato al prossimo 12 settembre davanti alla ottava sezione penale di piazzale Clodio.
‘Ndrangheta, “locale” attiva a Roma: in 40 a processo, legati alle famiglie di Cosoleto nel reggino
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