In un anno speciale che vedrà Fiorella Mannoia spegnere 70 candeline, l’artista romana è pronta a festeggiare questo traguardo nella dimensione per lei più naturale, il palco. Dopo la sua partecipazione di questi ultimi giorni al Festival di Sanremo con il brano “Mariposa”, è già tutto pronto per quest’estate, quando partirà con un nuovo incredibile progetto dal vivo: “Fiorella Sinfonica – Live con orchestra”, un tour che farà tappa nelle location più suggestive d’Italia, in cui l’artista sarà per la prima volta accompagnata da un’orchestra sinfonica, e che farà tappa in Calabria il 14 agosto al Teatro dei Ruderi a Diamante (Cs) nell’ambito del Tirreno Festival. Fiorella è fresca della sua nuova avventura in gara sul palco dell’Ariston, con il brano Mariposa, vero manifesto per cantare l’orgoglio di essere donna che firma in prima persona insieme a Cheope e Carlo Di Francesco che sigla anche le musiche con Federica Abbate e Mattia Cerri.
Per lei è stato un ritorno a Sanremo, a sette anni dalla partecipazione con “Che sia benedetta”, seconda classificata nel 2017. La prima volta all’Ariston risale al 1981 quando si esibì in gara con il brano “Caffè nero bollente”. La seconda è nel 1984 con “Come si cambia” che la consacrò a tutti gli effetti come straordinaria interprete.
Il 1987 è l’anno di “Quello che le donne non dicono”, brano scritto da Enrico Ruggeri, il primo tra i grandi cantautori a credere in lei inaugurando quel percorso musicale che da sempre la caratterizza, con cui vinse il premio della critica che si aggiudicò anche al Festival del 1988, grazie ad un altro incontro importante, quello con Ivano Fossati che scrive per lei “Le notti di maggio”.
In Mariposa Fiorella canta le voci di tutte le donne, nel tempo, nella storia, nel sentimento e nel mistero, raccontandole nella loro libertà, forza, dolore, gioia, amore… Tutti gli opposti delle donne vivono con orgoglio in questa canzone e si uniscono tra i versi gridando insieme l’identità eterna e inviolabile di ciascuna.