“La Corte dei Conti non è il Vangelo! Il Sud non può restare ostaggio della burocrazia. Ogni freno imposto al progresso è un passo indietro per l’Italia intera.
Il Ponte sullo Stretto, infatti, non è solo cemento e acciaio: è un segno di fiducia, di riscatto, di futuro; è una visione, è dignità per un territorio che ha già pagato abbastanza immobilismo.
È l’idea che il Sud possa finalmente essere collegato, non solo geograficamente, ma economicamente e socialmente, al resto del Paese e dell’Europa.
Il Ponte è un grande attrattore internazionale, un volano di sviluppo, e rappresenta una delle più importanti sfide tecnologiche del nostro tempo: un simbolo di modernità e capacità italiana nel mondo.
Siamo di fronte nuovamente a un’invasione senza mezzi termini della giurisdizione sulle scelte del Governo. I burocrati possono rallentare, ma non fermeranno il cammino di chi crede nel cambiamento e nell’abbattimento dei divari”.
E’ quanto si legge in comunicato stampa di Orlandino Greco.
