Le organizzazioni sindacali UIL FPL e FP CGIL hanno presentato un’istanza formale di annullamento in autotutela della deliberazione della Giunta comunale n. 127 del 17 novembre 2025, pubblicata il 21 novembre sul sito istituzionale dell’Ente. La delibera, che modifica la precedente n. 123 del 13 novembre 2025 relativa al Piano integrato di attività e organizzazione (P.I.A.O.) 2025-2027, è ritenuta dai sindacati illegittima perché adottata senza la preventiva informativa sindacale prevista dal CCNL e dal Testo Unico degli Enti Locali.
Nel documento inviato all’Amministrazione di San Giovanni in Fiore, le sigle ricordano che:
“il 14 novembre 2025 era stata pubblicata la deliberazione n. 123, riguardante la modifica della sezione 3.3.2 del PIAO 2025-2027, in particolare il fabbisogno di personale;
tale delibera, a loro avviso, era già illegittima perché adottata senza confronto sindacale, nonostante fosse stato richiesto;
il 17 novembre 2025 UIL FPL e FP CGIL avevano presentato una prima istanza di annullamento in autotutela riferita proprio alla delibera n. 123;
pochi giorni dopo, il 21 novembre, è stata pubblicata una nuova delibera, la n. 127 del 17 novembre 2025, che modifica la precedente, ancora una volta senza la preventiva informazione ai sindacati”.
Secondo le organizzazioni sindacali, “la reiterata assenza di confronto e informativa rappresenterebbe un comportamento volto a limitare o impedire l’attività sindacale, in violazione degli obblighi contrattuali e di legge.
Oltre alla richiesta di annullamento della delibera n. 127, UIL FPL e FP CGIL sollecitano l’annullamento anche dell’avviso di selezione pubblicato il 21 novembre 2025, considerato un atto direttamente conseguente all’atto ritenuto illegittimo.
Nella propria istanza, i sindacati mettono formalmente in mora l’Amministrazione, riservandosi – in caso di mancato accoglimento dell’annullamento – di adire le competenti autorità giudiziarie. In particolare, evocano la possibilità di ricorrere all’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori, che disciplina la repressione della condotta antisindacale, oltre ad eventuali ulteriori azioni a tutela dei propri diritti.
La richiesta è ora all’esame degli organi comunali competenti. Resta da vedere se l’Ente deciderà di procedere all’annullamento in autotutela degli atti contestati o se la vicenda troverà sbocco nelle aule giudiziarie”.
