“Con un atteggiamento e con esternazioni che giorno dopo giorno e su questioni politiche di diversa natura, continuano a demolire l’indispensabile funzione di garanzia super partes imposta dalla carica istituzionale di Presidente del Consiglio Comunale, Rosellina Madeo non perde occasione per prestarsi ad evidenti difese d’ufficio, strumentali e purtroppo non richieste e fuori luogo”.
È quanto dichiara Marisa Caravetta, consigliere comunale d’opposizione (Movimento del Territorio), biasimando la “entrata a gamba tesa della Presidente Madeo in un dibattito e confronto dal quale sicuramente dovrebbe tenersi equidistante chi ha optato per esercitare una funzione pubblica di equilibrio e rappresentanza di tutti i consiglieri, non solo della maggioranza, del Sindaco o di gruppi politici o di interesse paralleli.
“Nel merito – aggiunge – la Presidente Madeo, che farebbe benissimo ad occuparsi e ad impegnarsi di più e meglio sull’esigenza di trasparenza ripetutamente invocata dai consiglieri comunali nell’esercizio della loro attività democratica di doveroso controllo sull’esecutivo, sappia che l’Ospedale Compagna di Corigliano non si tocca: non può essere depotenziato o smantellato. E ciò non è e non sarà consentito né in alcun modo tollerato – scandisce – non certo per improbabili ragioni campanilistiche che non hanno alcun fondamento e non ha alcun senso riportare nel dibattito politico.
Vi sono semmai motivazioni generali e di contesto molto più ampio del perimetro della Città di Corigliano-Rossano e che hanno a che vedere con la nuova visione complessiva di offerta sanitaria che è stata disegnata e progettata per il nostro territorio e che – continua – sarà rappresentato dal nuovo Ospedale della Sibaritide, la cui consegna senza ritardi o dubbi è prevista entro il 2026.
È alla luce di questo progetto i cui lavori procedono spediti e che consegneranno a breve la più importante infrastruttura calabrese a garanzia del diritto alla salute, che – va avanti il consigliere comunale – non ha alcun senso mettere in atto singoli trasferimenti di reparti, così come paventato per ostetricia e ginecologia, da un presidio all’altro dello stesso Ospedale Spoke.
Non ha senso – spiega – perché questi interventi circoscritti al di fuori di una logica di sistema e del tutto sganciati dalla prospettiva del prossimo ospedale della Sibaritide si tradurrebbero in mere spoliazioni che, come nel caso del Compagna, al quale dovrebbero a questo punto essere trasferiti altri reparti (come ad esempio oncologia, nefrologia, dialisi e pneumologia), ne decreterebbero la definitiva sparizione”, conclude Caravetta.