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Infrastrutture, porti e paesaggio sono la chiave per lo sviluppo della Calabria: Ance al confronto organizzato da Unindustria con i candidati alla presidenza della Regione

Il confronto promosso da Unindustria Calabria con i candidati alla presidenza della Regione è stato l’occasione per portare all’attenzione della politica i temi più urgenti per il mondo delle imprese.
Tra i protagonisti dell’incontro, Roberto Rugna, presidente di Ance Calabria, e Giovan Battista Perciaccante, vicepresidente nazionale Ance con delega al Mezzogiorno e presidente di Confindustria Cosenza, hanno posto sul tavolo questioni che, da anni, rappresentano veri nodi irrisolti per la crescita del territorio.
Il presidente Rugna ha posto al centro del dibattito il piano paesaggistico. «In Calabria – ha spiegato – ci troviamo in una impasse che blocca qualsiasi prospettiva di sviluppo. Occorre una regolamentazione chiara, che permetta di intervenire sugli immobili costruiti in aree divenute vincolate solo successivamente. È già stato fatto altrove, con il via libera della stessa Avvocatura dello Stato: non possiamo rimanere fermi».
Rugna ha poi acceso i riflettori sulle cave, settore strettamente collegato all’apertura dei grandi cantieri come la nuova 106 jonica e gli interventi ferroviari. «Se non si attiva subito l’osservatorio regionale – ha avvertito – rischiamo di trovarci con opere ferme o rallentate. È un’urgenza che va affrontata ieri più che oggi».
L’intervento di Perciaccante ha toccato il cuore delle grandi infrastrutture e dei collegamenti. «Non possiamo parlare di sviluppo senza infrastrutture», ha detto, richiamando la condizione disagiata delle aree industriali calabresi, spesso prive dei servizi essenziali e ridotte in stato di abbandono. Il suo ragionamento si è poi spostato sui porti, con un riferimento diretto a quello di Corigliano, che avrebbe potuto diventare un hub strategico e che invece, a distanza di decenni, rimane sottoutilizzato. «È inaccettabile – ha sottolineato – che una struttura con un potenziale enorme venga impiegata solo per il trasporto di ceppato o rifiuti. Serve un piano serio di rilancio, che guardi anche al traffico crocieristico e che valorizzi le tante piccole imprese della zona industriale adiacente».
Il discorso si è allargato ad altre questioni di mobilità: la Strada Statale 106, i collegamenti con gli aeroporti, il potenziamento della rete ferroviaria e l’arrivo dell’Alta Velocità fino a Reggio Calabria. Non è mancato un passaggio sul Ponte sullo Stretto, visto come un’opera che può connettere la Calabria e la Sicilia al resto del Paese e dell’Europa. «Per le aziende – ha aggiunto Perciaccante – i collegamenti non sono un optional, ma una condizione necessaria per competere».
La richiesta ai candidati Occhiuto e Tridico è stata chiara: basta con gli slogan, servono impegni precisi e tempi certi.
Il confronto ha messo in evidenza quanto il mondo delle imprese calabresi non chieda promesse generiche, ma una visione strategica capace di trasformare i punti di debolezza del territorio in leve di sviluppo. Rugna e Perciaccante hanno ribadito con forza che senza un’azione decisa sulle infrastrutture materiali e immateriali, la Calabria continuerà a rimanere ai margini.

 

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