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Maxi-processo di ‘Ndrangheta “Aemilia”: Cassazione conferma oltre 70 condanne

I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato oltre 70 condanne nei confronti degli 87 imputati nel maxi processo ‘Aemilia’ sulla ‘Ndrangheta in Emilia Romagna. Gli ‘ermellini’ hanno disposto solo 7 annullamenti senza rinvio per lievi rideterminazioni della pena e altri 7 annullamenti senza rinvio, ma solo per alcuni capi di accusa. La Corte ha quindi ampiamente confermato le condanne decise della Corte di appello di Bologna: ha retto l’accusa dell’associazione mafiosa, come aveva chiesto anche il pg, sollecitando l’inammissibilita’ o il rigetto dei ricorsi. Nel 2015 l’operazione contro la criminalita’ calabrese aveva portato a 117 arresti. Nella sentenza di primo grado, dell’ottobre 2018, erano stati inflitti 1.200 anni di carcere, poi ridotti a 712 in appello.

Confermata, tra le altre, la condanna a 13 anni per Giuseppe Iaquinta, imprenditore e padre dell’ex calciatore della Juventus e della Nazionale campione del mondo.

Trentasei ricorsi rigettati, 39 dichiarati inammissibili, mentre per 13 posizioni vengono disposti annullamenti con lievi ricalcoli di pene o rinvii limitatamente a pochi capi d’accusa. La Corte di Cassazione ha ampiamente confermato le condanne decise della Corte di appello di Bologna nel maxi-processo di ‘Ndrangheta ‘Aemilia’ e cosi’ pure il quadro accusatorio della storica grande operazione contro le infiltrazioni e il radicamento della criminalita’ organizzata calabrese in Emilia-Romagna, scattata nel 2015 con 117 arresti.

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