La ricerca artistica in ambito performativo condotta all’interno del progetto Performing dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro si è arricchita di un nuovo capitolo. Nei giorni scorsi, l’Aba del capoluogo di regione calabrese ha ospitato l’artista veneto di fama internazionale Fabio Sandri, il cui lavoro si caratterizza per una concezione plastica del mezzo fotografico, indagato nella sua essenza di impronta su supporto fotosensibile a contatto diretto con la materialità dei luoghi.
Accompagnato da Simone Bergantini, artista e docente dell’Accademia catanzarese, e da Luca Panaro, critico d’arte e curatore milanese tra i più noti in Italia, Sandri ha condotto tre giorni di studio e ricerca sulla fotografia off-camera assistito dagli studenti dell’Aba e da una delegazione di studenti e docenti dell’Università di Göteborg, guidata dal docente di Fotografia tedesco Hendrik Zeitler.
Sandri ha così trasformato l’intera aula di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti in una “macchina fotografica” e in una camera oscura. Un lavoro laboratoriale di fotografia analogica nel senso più radicale del termine: un lavoro in scala 1:1 della pianta di un ambiente che viene così impresso su carta fotografica e su cui si innestano le impronte di azioni, situazioni statiche e “autoritratti” degli studenti che hanno partecipato al laboratorio: «L’azione – ha spiegato Sandri – usa una tecnica particolare che sfrutta i procedimenti della fotografia portandoli oltre il semplice dato iconografico dell’immagine. È un lavoro che porto avanti da diversi anni e questa è stata l’occasione per farlo confrontare non solo con realtà straniere, ma anche con il mondo della didattica».
L’analisi di Panaro sul lavoro di Sandri mette in luce il valore intrinseco dell’azione performativa che si traduce in un output fotografico che va oltre la rappresentazione tradizionale: «Pur utilizzando la tecnica tradizionale tra carta, acidi di sviluppo e fissaggio, Sandri porta la fotografia a un livello “ambientale”: i fotogrammi realizzati riflettono lo spazio: Sandri ha così realizzato l’impronta fotografica di un luogo».
«Siamo molto orgogliosi di aver ospitato all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro questa attività di ricerca artistica – ha detto Simone Bergantini -. Con questo laboratorio inauguriamo, di fatto, il primo anno della nostra Scuola di Fotografia. Sandri è un artista che stimo sin dai tempi del mio percorso universitario e averlo avuto con noi a dare il via a questa nuova avventura è stata una grande emozione. Così com’è stato importante avere con noi il prof. Zeitler e gli studenti dell’Università di Göteborg, con cui è nato un ottimo rapporto di collaborazione internazionale che potrà tradursi in un’opportunità in più per gli studenti della nostra Scuola».
Sandri, Panaro e Bergantini, assieme alle artiste Matilde De Feo, Elena Bellantoni e Luana Perilli sono i protagonisti e le protagoniste dei progetti di ricerca finanziati dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro tramite i fondi del progetto Performing, sostenuto dal Pnrr, che coinvolge altre 11 Enti di Alta formazione in Italia e si concluderà a marzo 2026.