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Al Salone del Libro contestata la ministra Roccella durante la presentazione di “Una famiglia radicale”. Rubbettino: “Non è un bel segnale per la democrazia”

“Un’occasione di dibattito sprecata. Non è un bel segnale per la democrazia”.

Lo ha detto, secondo quanto riferisce un comunicato, l’editore Florindo Rubbettino commentando la contestazione al Salone del libro di Torino nei confronti della ministra Eugenia Roccella durante la presentazione del volume “Una famiglia radicale”, pubblicato dalla casa editrice calabrese.

“Il libro di Eugenia Roccella – ha aggiunto Rubbettino – è anche il racconto di una vita spesa per i diritti civili, per le donne e per la libertà. È stato impedito alla Ministra di parlare nonostante lei abbia dato una lezione di stile, facendo parlare i contestatori. Una brutta pagina per la democrazia e per la nostra casa editrice, che proprio della libertà di pensiero e di espressione ha fatto il proprio vessillo in 50 anni di attività appena compiuti”.

Nel suo libro la ministra Roccella ricostruisce la propria storia familiare “che si intreccia inevitabilmente – é detto in una nota della Rubbettino – con la storia politica del Paese poiché il padre, Franco Roccella, è stato tra i fondatori del Partito Radicale, la formazione politica in cui la stessa ministra ha militato insieme alla madre Wanda Raheli”.

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