“L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari” - Antonio Gramsci
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Salone del Libro, Squillace e Vallefiorita presenti a Torino grazie alla Terra di Mezzo

La XXXV edizione del Salone del libro di Torino, che si è svolta da giovedì 18 a lunedì 22 maggio ha registrato quest’anno 215 mila presenze e anche il padiglione della Regione Calabria ha osservato una partecipazione interessante di visitatori, attratti dalla bellezza dello stand, dalle immagini dei paesaggi naturali e antropici in continuo scorrimento su un grande schermo, dai giochi linguistici proposti dai giovani del Sistema Bibliotecario Lametino, dalla ricchezza e dalla varietà del calendario degli eventi.

Non solo presentazioni, ma reading, musica, teatro, filmati. Accanto agli interventi di autori ed editori ci sono stati quelli di scuole e di studenti, di amministrazioni e associazioni e persino ospiti inattesi come Enrico Mentana e Diego Fabbri.

Anche all’Associazione Terra di Mezzo di Vallefiorita, giunta al suo decimo compleanno, è stato concesso uno spazio di presentazione non soltanto per l’attività che da dieci anni svolge sul territorio calabrese per la promozione della cultura e della lettura ad alta voce e per l’elaborazione e conduzione di progetti realizzati con il finanziamento del Centro per il libro e la lettura (due vinti come Associazione e due vinti dal Comune di Vallefiorita Città che legge), ma anche perché, con il marchio Bliber, la Terra di Mezzo ha presentato due delle sue pubblicazioni, “Il Medicante” di Luigi Bianco e “Storie dall’altro secolo” di Giulio Costa.

Il libro di Costa si presenta come un cofanetto che si apre con un’introduzione che è già racconto, un’appendice e un’avvertenza e si snoda attraverso 26 storie di lunghezza variabile, capaci di contenere, proprio come il secolo scorso e la vita stessa, una varietà di personaggi e una gamma di emozioni in un alternarsi di serietà, dai risvolti a volte tragici altre grotteschi, e comicità fatta di ironia e surrealtà, che rendono la lettura un’avventura del gusto simile a quella che potrebbe accompagnarci nella conoscenza dei sapori calabresi dal bergamotto allo zibibbo, dal peperoncino al miele, dalla cipolla di Tropea al rosso Gaglioppo. Il libro di Luigi Bianco, giornalista, poeta e performer autoesiliatosi a Squillace a partire dal 1996 è, invece, in parte un’autobiografia, in parte un romanzo necessario allo scrittore per liberarsi dall’assedio del vivere, accompagnato da versi poetici, dal mistero del romanzo, da un tocco di noir, da riferimenti alla politica degli anni Ottanta, da riflessioni sulla necessità di fondare un nuovo mondo basato sulla necessità del pensiero e della libertà, che dà vita al progetto dei mille Socrate.

Questi due libri sono stati presentati al pubblico del Salone Internazionale del libro domenica 21 dal Presidente Gianni Paone e da Patrizia Fulciniti, responsabile del settore formazione e didattica. Una presentazione che ha coinvolto il pubblico grazie alla narrazione delle vite, quelle degli autori, di storie che parlano di scelte inconsuete e persino extra-ordinarie, di stili narrativi capaci di muoversi tra generi diversi all’interno di un unico libro o persino di un’unica storia. Lampi di luce e tocchi di noir, mistero e horror, momenti poetici e drammatici. Ma ciò che ha maggiormente coinvolto i presenti sono stati i momenti di lettura ad alta voce: brani scelti che hanno permesso di cogliere lo stile degli autori, la loro capacità narrativa e che hanno fatto dire a qualcuno “Sono rimasto male quando è terminato”.

Un buon auspicio per non sentirci mai sazi di leggere o di ascoltare storie.

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