“L'arte di non sapere, che non dev'essere confusa con l'ignoranza, perchè gli ignoranti non sono responsabili della loro triste condizione, nasce da un'idea autolatra ed egocentrica del mondo e della società” - Luis Sepúlveda
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Morano Calabro: torna il presepe vivente

Dopo le forzate pause Covid, torna nella zona alta del centro storico di Morano, il presepe vivente. Ulteriore segno di resilienza collettiva. Di rinascita. Sociale e spirituale. Un vero e proprio atto di tenacia e dinamismo della comunità tutta. In particolare del gruppo che promuove la manifestazione e dei soggetti che vi contribuiscono fattivamente. Non dimenticando con sincera commozione di chi ci guarda dal cielo. Un plauso a loro.

L’amministrazione comunale, con grande determinazione, ha voluto continuare a dare fiducia e slancio a questa magnifica iniziativa, divenuta negli ultimi tempi momento culminante degli eventi invernali e parte delle migliori tradizioni popolari. Era giusto farlo, dare un segnale di positività, gridare che la speranza non muore e che i valori, laici e religiosi, che esprimono le festività natalizie, appartenendo al patrimonio culturale di ognuno di noi, come singoli o elementi di una società complessa, rappresentano un invito alla solidarietà, alla condivisione, all’amore.

 

Venite a visitare il presepe: vi assicuriamo un’esperienza unica, suggestiva, bella; una full immersion nel villaggio antico, a ridosso della chiesa arcipretale SS. Pietro e Paolo. Vi promettiamo un modo nuovo di approcciare il mistero della natività e di viverlo accostando gli aspetti spirituali alle atmosfere magiche del borgo, l’anima alla materia, al cuore pulsante della nostra plurimillenaria e prestigiosa storia. Un insieme di sensazioni genuine e di emozioni, sotto lo sguardo vigile della luminosa cometa che dall’alto della collinetta Ariella illuminerà la location e dominerà lo scenario naturale delle case abbarbicate al monte.

 

La fruibilità è garantita dalle 17.30 alle 20.30, nei giorni: 25 e 26 dicembre, 1, 5, 6 gennaio. Sono interessati i vicoli che da Via Ferrante conducono alla grotta, ricavata in un vecchio fondaco di Largo San Pietro. Vi sarà modo di incontrare i personaggi impegnati nella raffigurazione dei mestieri di un tempo e gustare le bontà del posto.

 

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