«La decisione della Corte dei Conti di muovere una serie di rilievi tecnici e procedurali sulla delibera Cipess relativa al Ponte sullo Stretto non può essere liquidata come un passaggio formale. È, invece, la conferma delle profonde criticità che accompagnano un progetto nato più come operazione di propaganda che come seria programmazione infrastrutturale».
Lo dichiara il segretario metropolitano del Pd, Peppe Panetta.
«I giudici contabili – prosegue – hanno evidenziato difetti sostanziali nel progetto, dalla motivazione insufficiente alle incertezze finanziarie e ambientali. Non solo: i costi lievitano di anno in anno, mentre restano aperti interrogativi pesantissimi sul rispetto delle direttive europee in materia di ambiente e biodiversità e, fatto ancor più grave, manca il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, un passaggio tecnico obbligatorio che mette in discussione la legittimità stessa dell’iter approvativo. È un richiamo che non può essere sottovalutato: in gioco ci sono miliardi di risorse pubbliche e il futuro di due regioni già troppe volte penalizzate. Lo avevamo già segnalato ad agosto in occasione della visita del ministro Urso in Calabria che è servita solo a fare propaganda senza uno straccio di spiegazione né sul progetto Ponte, né sullo stato di avanzamento dei lavori per l’Alta Velocità».
Per Panetta: «E’ evidente che il Ponte venga agitato come arma di distrazione e propaganda, mentre non si riescono a trovare i fondi per l’Alta Velocità e le aree interne di Calabria e Sicilia continuano a spopolarsi nell’indifferenza generale. Chi governa dovrebbe rispondere a queste emergenze, garantendo collegamenti moderni ed efficienti e fermando l’emorragia sociale che desertifica i nostri territori».
La Federazione metropolitana del Pd di Reggio Calabria ribadisce che, a fronte di una bocciatura così chiara, il Governo e il ministro Salvini devono riferire in Parlamento punto per punto, con la massima trasparenza, senza sottrarsi al confronto con il Paese.
«Non accettiamo – conclude Panetta – che la Calabria sia trattata come terreno di sperimentazione per spot elettorali. Servono serietà, pianificazione vera e rispetto per i territori».