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Codacons Reggio Calabria: “Mascheratura Variante e lungomare non sono opere compensative. Società Stretto di Messina e Comune nascondono il vero”

“Il Lungomare di Cannitello e il mascheramento della Variante Ferroviaria non sono opere
compensative della più grande opera di attraversamento stabile dello Stretto di Messina ma opere di
mitigazione dell’impatto ambientale e non dice il vero Stretto di Messina SpA così come non dice il vero
il Comune di Villa San Giovanni.
A raccontarlo sono i documenti allegati alla delibera del CIPE nr. 83/2006 e, in particolare,
l’allegato 1) contenente “prescrizioni raccomandazioni proposte dal Ministero delle Infrastrutture”
indicando nello specifico ed espressamente che nel progetto esecutivo occorreva “prevedere il
completo ricoprimento della galleria artificiale in maniera da ottenere un completo mascheramento,
estendendo ad un ambito più vasto di alcuni chilometri, ove possibile, la riconformazione e
ricontestualizzazione morfologica”.
La società Eurolink che in luogo di RFI si assunse il compito di realizzare l’opera non fece nulla di
tutto questo con la colpevole responsabilità dell’Amministrazione Comunale dell’epoca che, firmando il
4.10.2011 l’avviso ai creditori – provvedimento che dava il via libera alla società Eurolink ad abbandonare
il cantiere – lasciò la città di Villa San Giovanni mutilata e con la ferita ancora ora sanguinante.
Tantomeno è vero quanto raccontato dal sindaco nel corso del tempo sulla realizzazione del
Lungomare, il cui impedimento alla realizzazione, molti lo ricorderanno, a novembre dello scorso anno
era un problema amministrativo sulla concessione che si sarebbe risolto in poche settimane; a dicembre
comunicò in pieno Consiglio Comunale che persino la Regione Calabria non aveva nemmeno l’ombra di
una comunicazione ufficiale sul Ponte ed a gennaio che in un paio di giorni i lavori stavano per ripartire.
Non vogliamo nemmeno ricordare la ex attività professionale dell’attuale sindaco e la miriade di
interventi fatti sulla variante di Cannitello, anche di fronte al Presidente Ciucci il quale rassicurò la
stampa che all’inizio del 2012 sarebbero partiti i lavori del Lungomare, pur sapendo, egli, che il 27
ottobre 2011, con l’appoggio del Governo Berlusconi, un ordine del giorno del partito IDV definanziava
il Ponte sullo Stretto che nel 2012, dando seguito a quell’emendamento, portò alla messa in liquidazione
della Stretto di Messina SpA.
Va poi detto che proprio in funzione di tali fatti il progetto del Lungomare veniva cofinanziato
con i “patti per il sud”, lasciando che le inadempienze di Eurolink e di Stretto di Messina SpA fossero
fatte valere dall’Ente locale che probabilmente per questioni di autorevolezza non ha fatto, né prima né
adesso, quasi a voler dimostrare – al di la delle diverse posizioni ideologiche – una perfetta sincronia e
sovrapposizioni di condotte.
Il CODACONS, alla luce di tutti questi fatti, sta valutando l’opportunità di avviare un contenzioso
a livello europeo contro tutti coloro i quali si sono resi responsabili di un danno ambientale immane
contro le bellezze naturali della città di Villa San Giovanni e della Calabria”.

Così in una nota il Codacons Reggio Calabria.

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