di Paolo Ficara – Troppa differenza. La debolezza di un Sant’Agata apparso veramente poco attrezzato – aveva già perso in casa contro l’Igea Virtus, il che è tutto dire – non consente di trarre chissà quali e quante valutazioni sulla Reggina, nonostante il risultato positivo. Più che la prestazione, è opportuno giudicare – ed in questo caso, apprezzare – le scelte di formazione. Compresa la duttilità di cambiare in corsa.
Rosario Pergolizzi ha prima dovuto sbagliare tutto o quasi, in termini di scelte iniziali nelle precedenti due gare di campionato, per poi giungere a conclusioni che avrebbero dovuto appartenergli già da qualche settimana. Infatti subito dopo Barcellona Pozzo di Gotto, scrivevamo dell’assenza di “comando” nel reparto arretrato.
Di sicuro non va considerata definitiva la titolarità di Girasole, così come l’esclusione di un Adejo spedito in tribuna. Al tecnico va concessa l’attenuante – non l’alibi – di un organico costruito male nei vari reparti. Per la difesa, sono a disposizione giocatori che possono soltanto interpretare i ruoli dei due braccetti, in caso di reparto a tre. Oppure elementi che in carriera hanno spesso giocato in una linea a quattro. La sensazione è che Ingegneri troverà spazio da qui in avanti, a prescindere dal modulo.
Nel frattempo la leadership è garantita dalla presenza del portiere Martinez. E ci fermiamo qui, non volendo sfondare una porta aperta, è il caso di dire.
Ba, Barillà, Dall’Oglio, Forciniti, Laaribi, Salandria, Urso. Sette centrocampisti. Caratteristiche sicuramente diverse l’uno dall’altro, ma abituati a “pestare” le stesse zone di campo. Sono sette mezzali. Nessun playmaker puro. Nessun trequartista puro. Urso è entrato sicuramente bene davanti alla difesa, ma l’avversario era troppo modesto. E comunque Nunzi, autore del momentaneo 1-2, è sfuggito proprio alla sua guardia.
Sfidiamo chiunque a sostenere che la batteria under sia bene assortita. Che non venga mai un raffreddore al 2004 Giuliodori, ma soprattutto al 2006 Forciniti. Quest’ultimo, di fatto, toglierà spesso un posto a centrocampo ad altri over di caratura. Proprio perché è imprescindibile. Anche la batteria offensiva andrà giudicata contro avversari più consistenti: nel frattempo, è evidente la totale assenza di una mezzapunta mancina, qualora servisse schierare un tridente.
Fa piacere il debutto dei due reggini Malara e Provazza, subentrati nel finale al “Fresina”. Reggina che andrà in cerca di conferme domenica prossima al “Granillo”, contro un Ragusa partito decisamente male. Alle 19 appuntamento con Reggina Talk, in diretta sulla pagina facebook del Dispaccio: interverranno il direttore sportivo Danilo Pagni, il mister Diego Zanin ed il dg Francesco Marra Cutrupi del Città di Sant’Agata.