“Non è più solo la sua salute fisica a preoccupare, ora che per Maysoon Majidi è il momento più buio, fatto di disperazione e preoccupazione sul futuro”.
Ancora una volta è Ferdinando Laghi a farle visita, nel carcere di Castrovillari, per monitorare il suo stato di salute ed il prosieguo della vicenda giudiziaria che la vede accusata di essere una scafista. Il consigliere regionale ha nuovamente incontrato l’attivista curdo-iraniana anche in vista dell’udienza del 24 luglio, a seguito della richiesta della Procura di giudizio immediato, che sancirà l’inizio del processo vero e proprio.
“Se prima, da medico, ero preoccupato per la sua salute fisica, ora lo sono ancora di più per quella psicologica – ha commentato Laghi al termine dell’incontro -. Ho trovato Maysoon Majidi in una condizione ansioso-depressiva davvero preoccupante, tant’è che il nostro incontro è stato punteggiato da frequentissimi episodi di pianto, da parte di una persona che non capisce bene cosa le stia capitando, né, tanto meno, se ne capacita. Tornerò ancora per sostenerla dal punto di vista umano – ha concluso il capogruppo di De Magistris Presidente in Consiglio Regionale – e spero sempre più in una giustizia certamente rapida ma anche umana e, soprattutto, giusta”.