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Consorzi di bonifica Calabria, Katya Gentile: “Gallo e Giovinazzo boicottano la legge di riforma”

“È in atto una reiterata pratica di demolizione della legge di riforma sui consorzi di bonifica, a cui, nella mia qualità di presidente della VI Commissione consiliare, ho lavorato per mesi e mesi con l’obiettivo di risanare il sistema consortile calabrese rendendolo più moderno, snello e produttivo, per fornire servizi efficienti e garantire stabilità e sicurezza ai lavoratori. Sistema, come sappiamo, affossato da decenni di amministrazioni “allegre”, legittimate da un approssimativo ed insufficiente controllo della Regione, che hanno generato una smisurata mole debitoria e di contenziosi. Eppure c’è chi, con interventi che parlano il linguaggio della pretestuosità e della capziosità, continua a minarne l’efficacia, snaturandone lo spirito originario. Appare ancora più grave ed assurdo che tali manovre demolitive arrivino proprio dall’assessore Gianluca Gallo e dal commissario straordinario del Consorzio di bonifica della Calabria, Giacomo Giovinazzo, già direttore del Dipartimento Agricoltura, a fasi alterne controllore e controllato, con i quali avevamo concordato l’attuale legge di riforma durante una serie infinita di riunioni ed incontri. Quest’opera di destrutturazione si concretizza anche con l’espediente dell’inserimento proditorio delle modifiche di legge nel calderone delle varie leggi omnibus, superando ed esautorando sistematicamente l’esame della commissione competente. Un atteggiamento insano che, oggi, si appalesa anche nella determinazione dei criteri di selezione per la nomina della dirigenza del consorzio unico. Sono state ignorate, infatti, le mie indicazioni di considerare nel Piano di organizzazione variabile (Pov), tra le competenze del consorzio, il dissesto idrogeologico e di prevedere l’accesso alla dirigenza anche per coloro che sono in possesso della Laurea in Scienze geologiche. Inspiegabili omissioni che finiscono, quindi, col relegare nel dimenticatoio l’ambito relativo al dissesto idrogeologico, di cruciale importanza per la specificità del territorio calabrese, e col discriminare un’intera categoria professionale. Mi è davvero difficile comprendere quale sia la meta che Gallo e Giovinazzo intendano raggiungere continuando a percorrere il viatico della delegittimazione del lavoro svolto da me e dalla commissione che presiedo, incuranti degli effetti negativi che producono”.

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