di Roberta Mazzuca – C’era una volta, un po’ come nelle favole, un sogno tutto calabrese: l’idea di realizzare un unico aggregato urbano, in cui due entità distinte ma continue potessero vedersi riconosciuta una sola identità. Questa lunga e avvincente storia che parla di unione e aggregazione ha origine, come dicevamo, in territorio calabro, più precisamente in regno bruzio, dove già ai tempi, ormai passati, dell’amministrazione capeggiata dall’architetto Mario Occhiuto, si vociferava di una possibile unione: da un lato la città di Cosenza, capoluogo intriso di tradizione e cultura, e dall’altro il comune di Rende, sede, tra le altre cose, della rinomata Università della Calabria.
Una storia interminabile che parte nel 2016 e arriva fino a oggi dove, nel regno dell’avvocato Franz Caruso, neo-sindaco di Cosenza uscito vincitore dalle ultime elezioni, il tema torna caro alle amministrazioni e ai cittadini, tanto che Simona Loizzo, capogruppo della Lega in consiglio regionale, propone un referendum, infondendo nuova luce a un argomento in voga da anni, ma mai diventato realtà. “Credo sia giunto il tempo di procedere con il Referendum per creare la città unica Cosenza-Rende e farne una grande area metropolitana. Se ne parla ormai da troppi anni e già ci sono stati, grazie all’allora sindaco Mario Occhiuto, degli atti formali che vanno in questa direzione”. La consigliera si riferisce, con tutta probabilità, al giugno del 2020, quando i rispettivi sindaci, Mario Occhiuto e Marcello Manna, annunciarono di aver avviato l’iter burocratico per il referendum con cui i cittadini delle due sponde avrebbero risposto affermativamente o meno alla fusione.
Una storia complessa, fatta di proposte, parole, atti formali mai resi tangibili, e tanta, troppa confusione, che abbiamo cercato di rendere più limpida grazie all’aiuto dei protagonisti, ma anche dei personaggi secondari che intorno a questa fitta e intricata trama ruotano.
QUALCOSA È ANDATO STORTO? LA VISIONE DEL SINDACO MANNA
Qualcosa è andato storto, allora, ci viene da pensare, ma il sindaco di Rende non concorda: “Non direi che qualcosa è andato storto, ci sono state più interlocuzioni”. Ci spiega, infatti, come al tempo siano avvenuti degli incontri con il sindaco di Cosenza e Castrolibero, e tra i segretari comunali dei due Comuni, per verificare la fattibilità della proposta. Vi erano, però, delle situazioni problematiche in corso: il dissesto che riguardava Cosenza (e non molto è cambiato da allora), e il pre-dissesto dal quale stava tentando di uscire il comune di Rende. “C’erano, più che altro, delle contingenze che dovevano essere approfondite, ecco”.
Nella visione del sindaco Manna, di fondamentale importanza è il tema dell’unificazione dei servizi, da considerare come punto di accesso alla fusione. Un percorso nel quale oggi si sta provando a trovare un’intesa: un esempio riguarda i trasporti, con la circolare veloce che, nei prossimi giorni, comunica il Sindaco, verrà sottoscritta tra Cosenza, Rende e Castrolibero.
Molto importante anche il tema degli spazi verdi, sui quali l’amministrazione di Rende punta molto e che, proprio in riferimento alla realizzazione della città unica, vede un progetto di integrazione tra i parchi al confine tra i due comuni: il Parco Robinson e il Nicholas Green. Un progetto che è già stato avviato, e che riceverà un finanziamento proprio in funzione della creazione di un grande parco inclusivo di tutta l’area urbana.
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C’è, poi, una città nella città, di cui abbiamo voluto chiedere conto al Sindaco, anche in riferimento a un possibile collegamento con il nuovo Ospedale che dovrebbe sorgere a Cosenza: si sta parlando del Campus Unical, vera e propira cittadella universitaria ed eccellenza dell’intera Regione, che gli studenti, però, vivono quasi come un mondo totalmente staccato dal resto del tessuto urbano, forse privo di stimoli da cogliere e interessi da coltivare. “L’Università è sempre un tema abbastanza complesso – afferma il Sindaco – perché la sua integrazione nel tessuto cittadino passa, secondo me, anche attraverso il coinvolgimento di alcuni Dipartimenti: penso a quello sul Turismo o a quello sull’Innovazione tecnologica”. La proposta del comune di Rende è, allora, la formazione di una cabina di regia tra l’Università, l’amministrazione comunale e la zona industriale e commerciale. Obiettivo favorire questa integrazione che, ci tiene a precisare il Sindaco, “non è completamente avulsa, tutt’altro. Qui vengono delle realtà molto importanti per assumere laureati di Ingegneria Informatica”. Poi torna al tema della mobilità, evidenziando come il distaccamento degli studenti dalla vita al di fuori del campus sia dovuta soprattutto alla possibilità che lo studente universitario ha di muoversi tra i comuni.
In merito, invece, al collegamento con l’Ospedale, di cui noi diamo per scontata la collocazione, risponde: “Lei dice ospedale ubicato a Cosenza. Io non ne faccio una questione campanilistica, ma di sviluppo urbanistico. Dove si sta sviluppando il territorio? Verso sud? Non direi. Si sviluppa verso nord, attraverso lo svincolo autostradale dell’Unical e della zona industriale, e attraverso la nuova stazione ferroviaria collocata nel territorio di Rende e di Montalto”. Da questo punto di vista, la riflessione che propone il primo cittadino è, quindi, quella di poter realizzare l’Ospedale vicino all’Università, dove è attiva anche la nuova facoltà di Medicina. “Bisogna essere moderni nell’idea di sviluppo di tutta l’area urbana”. E anche in questo caso, ricorda la questione della mobilità: “Fondamentale è che i bus arrivino davanti all’ospedale, che le strade consentano subito di raggiungerlo, non mi pare che quello che si sta proiettando ragioni in questi termini”.
Idee molto chiare, insomma, quelle di Marcello Manna, che offre la sua visione della città unica anche in riferimento al contesto meridionale e, perché no, nazionale. “Oggi la città più popolosa della provincia di Cosenza è Corigliano-Rossano. Con l’unione delle due città, o delle tre città, o delle altre città che insistono su questo territorio, il capoluogo diventerà di nuovo la più importante e la più popolosa città della provincia, la provincia una delle più grandi d’Italia. In questo contesto, con un’ Università che è davvero un’eccellenza, con una zona industriale e commerciale che oggi è il motore trainante dell’intera Regione, io ritengo che il ruolo della nuova città sarà particolarmente importante e interessante. Si dovrà arrivare a questo senza mortificare quelle che sono le radici dei nostri territori. Sono fiducioso, penso che nei prossimi mesi avremo novità importanti – conclude il Sindaco, lasciandoci sicuramente un’idea più chiara, dettagliata e ottimista della sua visione del futuro.
COSENZA, RENDE, E… CASTROLIBERO?
Cosenza e Rende, Rende e Cosenza, ma cosa ne pensano i comuni limitrofi? Dovrebbero essere anche questi compresi nel grande progetto di fusione del tessuto urbano? Lo abbiamo chiesto a Giovanni Greco, sindaco di Castrolibero, anch’egli grande protagonista della nostra favola. Castrolibero, infatti, occupa una posizione strategica, geografica, politico-amministrativa, che la pone al centro di questo importante nucleo composto da Cosenza e Rende.
E parte proprio dal 2016 la storia raccontata dal primo cittadino, con un atto approvato all’epoca all’unanimità dal Consiglio comunale, che così recitava: “Castrolibero è disponibile ad affrontare concretamente il percorso verso la città unica dell’area urbana di Cosenza. Siamo convinti che Cosenza debba essere il nucleo centrale di un’area che si allarga per cerchi concentrici e che, partendo da Rende e Castrolibero, coinvolga le aree limitrofe. Un processo così importante necessita di valutazioni amministrative che guardino sì al futuro, ma partendo dalle condizioni reali dei comuni coinvolti. Ecco perché se dovesse esserci davvero la volontà politica per un progetto così ambizioso, si dovrà seguire un iter calibrato e prudente in grado di garantire in via preventiva la stabilità del nuovo ente”.
Non cambia l’idea del Sindaco a distanza di sei anni: “È un progetto importante, non più rinviabile”. Il rapporto che Cosenza ha con Castrolibero è un legame consolidato negli anni: pensiamo, ad esempio, ancora al tema del trasporto pubblico locale, con la Municipalizzata AMACO, che permette già di vivere il concetto in qualche modo concreto di città unica. “È strano come in questi anni – afferma il sindaco Greco – non si sia pensato di legarsi a stretto giro con la città di Castrolibero. È un’anomalia che il comune di Cosenza eroghi un servizio attraverso una sua Municipalizzata in un altro comune, che la Municipalizzata goda dei chilometri e, rispetto ai chilometri, ottenga anche dei contributi pubblici, e che questo ente, seppur minore, Castrolibero nello specifico, non sia mai stato coinvolto in una visione prospettica di questo servizio”.
Anche il primo cittadino di Castrolibero, quindi, evidenzia come il punto di partenza debba essere un concetto di unione che, in qualche modo, esiste già tra i due comuni, e che deve essere rafforzato a partire proprio dai servizi. Mette in evidenza come sia necessario fare in fretta perché i cittadini, che da troppo tempo sentono parlare di questa fusione, non ci credono più. Il Sindaco parla anche dei comuni di Montalto, di un’espansione verso il Savuto, le Serre Cosentine, con il comune di Mendicino, e un’espansione verso la Presila. “Partendo dalla fusione delle tre municipalità credo che si possa arrivare a una grande città metropolitana di circa 250.000 abitanti”.
LA PAROLA A CARUSO: LA PROPOSTA DI LEGGE DOPO L’INCONTRO CON SIMONA LOIZZO
E si conclude, per il momento, questa avvolgente favola, che manca di un protagonista: il sindaco di Cosenza Franz Caruso, al quale non mancheremo di dare voce. Intanto, imminente è il suo incontro con Simona Loizzo, dopo il quale la consigliera presenterà una proposta di legge regionale per la fusione tra Cosenza e Rende. In merito alla posizione del Comune, possiamo sicuramente dire che anche l’amministrazione di Cosenza sta lavorando affinché questo progetto diventi realtà, attraverso una serie di iniziative istituzionali ed incontri. L’assessore all’Urbanistica Pina Incarnato ha parlato, ad esempio, della volontà di giungere a una programmazione congiunta che potrebbe interessare l’area di Viale Magna Grecia, e presentare un progetto comune finanziabile con le risorse del PNRR. L’area dovrebbe essere destinata a un grande distretto sportivo, possibilmente con la presenza di un auditorium in grado di ospitare i grandi eventi per tutta l’area urbana.
Queste le ultime indiscrezioni. Ma la storia continua. Ci sarà davvero il lieto fine?