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“La parlata santagatina” di Francesco Poto, la prima pubblicazione letteraria di Sveva Edizioni

Un tributo di amore alla terra di origine, attraverso la narrazione di una delle storie più a rischio di dimenticanza, quella della lingua. Ecco cosa ci consegna il professore Francesco Poto, autore de “La parlata santagatina”, la prima pubblicazione letteraria di Sveva Edizioni. Il piccolo dizionario dei termini dialettali tipici della Vallata di Sant’Agata sarà presentato domenica 24 luglio alle 20, nella piazza del Municipio nel quartiere di Gallina a Reggio Calabria.

Converseranno con l’autore la professoressa Rosetta Neto Falcomatà, il professore Luigi Marino e il presidente della fondazione Giuseppe Marino, Antonio Marino. L’incontro sarà arricchito dalle letture di Antonio Marino e dall’intervento musicale di Giuseppe e Danilo Scopelliti.

«Questo libro viene da lontano – spiega Francesco Poto, professore indimenticato di Lettere e Latino e autore del volume – da quando con una mia classe, durante l’anno scolastico avevo portato avanti un’indagine sul Dialetto reggino alla quale i ragazzi avevano partecipato con grande interesse. Un’esperienza, che avevo convintamente e pienamente inserito nell’insegnamento della lingua Italiana, ispirata alla consapevolezza secondo la quale accanto all’italofonia esistono tante e preziose dialettofonie. Il termine greco diálektos significa non a caso “lingua”. Quel laboratorio era, dunque, nato dall’esigenza di cristallizzare regole e termini non scritti, ma affidati alla tradizione orale e, dunque, forse più labili nel tempo ma non meno importanti e per questo da recuperare. Un’attività necessaria – sottolinea ancora il professore Francesco Poto – per preservare la storia e la cultura di un territorio che poi io, essendo molto legato al luogo delle mie origini, ho concentrato su Gallina. Da qui è nato l’approfondimento sui termini dialettali della vallata del torrente di Sant’Agata, con particolare riferimento alla parlata di Gallina, che a mio avviso ha delle peculiarità rispetto alla parlata Reggina, come il ricorso all’aspirazione molto più frequente nella pronuncia. Si tratta di sfumature di non poco conto che meritano di essere salvate dall’oblio e fermate su carta. Credo sia possibile definire l’antica vallata di Sant’Agata, che riconosce nel quartiere di Gallina la sua naturale erede, una sorta di nicchia linguistica. L’antico pianoro, individuato dal messo del Re di Napoli per rifondare il centro di Sant’Agata distrutto dal terremoto, assume infatti rilevanza anche con riferimento alla cadenza linguistica, assolutamente peculiare, per esempio, anche rispetto a quella di Armo, distante solo pochi chilometri», spiega ancora il professore Francesco Poto.

Ogni luogo racconta, dunque, la sua identità soprattutto attraverso gli idiomi che le comunità plasmano, custodiscono e tramandano. Idiomi preziosi che consistono nelle lingue dialettali, scrigno di una saggezza popolare e di una potenza da valorizzare e recuperare. L’opera di Francesco Poto, professore che ha sempre insegnato ai suoi studenti e alle sue studentesse la lingua Italiana facendoli appassionare anche al «Dialetto, lingua di pari dignità», si propone di offrire un contributo a questa importante opera identitaria di recupero attraverso il volume “La parlata Santagatina”, edito da Sveva edizioni.

«La pubblicazione di libri rappresenta per noi una sfida entusiasmante – ha dichiarato il fondatore di Sveva edizioni con sede a Reggio Calabria, Antonio Marino – che arricchisce il nostro percorso. L’approdo alla pubblicazione anche di volumi, dopo avere già conseguito grandi soddisfazioni in campo discografico, musicale e culturale in genere, ci inorgoglisce particolarmente. È anche un momento di grande emozione poiché iniziamo quest’avventura con un viaggio dentro le parole antiche, alla riscoperta dei luoghi cari alla mia famiglia come Gallina; un viaggio rappresentato da un’opera fortemente rappresentativa della visione che ci anima, ossia quella di promuovere il nostro territorio e la ricchezza della sua cultura, espressa anche e sopratutto dalla lingua dialettale», ha dichiarato ancora Antonio Marino, medico psichiatra e presidente della fondazione Giuseppe Marino, promotrice di numerose e autorevoli iniziative culturali.

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