di Paolo Ficara – Già dallo scorso weekend, siamo tempestati da richieste di notizie dei tifosi della Reggina circa l’udienza in Corte d’Appello. Pur non essendoci alcun deposito, e di conseguenza nessun provvedimento ufficiale, è doveroso effettuare un riepilogo degli scenari e rimarcare alcuni dettagli.
L’udienza odierna in Corte d’Appello è stata di carattere cartolare. Significa che non andava tenuta necessariamente in presenza, con il collegio giudicante che deve appunto esaminare solo la documentazione presentata dai ricorrenti. Che ricordiamo essere Agenzia delle Entrate, Inail ed Inps, avverso l’omologa concessa alla Reggina dal Tribunale di Reggio Calabria. Del Brescia, non si hanno più notizie.
Ai sensi del Codice Crisi Impresa ed Insolvenza – cosa diversa dal normale percorso fallimentare – la Corte d’Appello non decreta la liquidazione giudiziale, esprimendosi bensì sui ricorsi. La decisione, come prassi, è stata riservata. Nelle precedenti occasioni, tale riserva è stata sciolta a distanza di dieci o venti giorni, disponendo il rinvio. Stavolta, invece, si registrerà o un accoglimento o una bocciatura dei ricorsi.
Probabile che tali ricorsi vengano dichiarati inammissibili, in virtù di un’omologa che il Tribunale andrà a revocare in ogni caso. Inammissibili, dunque, perché non ci sarebbe più il casus belli. Infatti sarà per forza di cose il primo grado di giudizio, sempre ai sensi del CCII e dopo parere del commissario giudiziale preposto, a pronunciarsi sul piano di omologa. Nel quale, successivamente all’approvazione dello scorso 12 giugno 2023, è stata riscontrata una gravissima anomalia.
Il fallimento della Reggina 1914, ribadiamo, è inevitabile. Le tempistiche relative all’apertura della liquidazione giudiziale, ed alla nomina di una curatela che deciderà se promulgare un bando piuttosto che un’asta per i beni materiali ed immateriali, sono difficilmente prevedibili.
A giudicare dall’inatteso volume di richieste pervenuteci a vario titolo dai tifosi, circa i destini della Reggina, la giornata di oggi ci lascia la forte sensazione che la gente abbia ben presente che la Reggina è solo quella. Ed è l’unica di cui va seguito il destino. Questa gente merita la creazione di una nuova società, che sia in grado di proseguire la gloriosa storia amaranto e di rinverdire i fasti del passato, con un progetto ad ampio raggio. Una società creata da chi ama profondamente la città di Reggio Calabria.