E’ da più di 5 mesi che ormai è stata portata a conoscenza della prefettura di Vibo la vicenda riguardante le potenziali criticità sollevate sul Comune di Tropea in merito al pericolo di infiltrazioni mafiose. Il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Nicola Morra, si esprime infatti criticamente e aspramente sulle mancate risposte in ordine ai bilanci della società “Porto di Tropea spa” richiesti dai consiglieri Massimo L’Andolina e Antonio Piserà.
“Al Viminale sono sordi, miopi o forse ciechi? Quali rassicurazioni puo’ fornire il Prefetto di Vibo, Roberta Lulli, non solo al Presidente della Commissione parlamentare antimafia, ma anche ai cittadini, in ordine ai lavori al Porto di Tropea ed al mancato accesso ai documenti richiesti da due consiglieri comunali da oltre un anno”? Incalza Morra, che chiede al prefetto di fare luce sulla faccenda.
“Come intende muoversi il prefetto di Vibo – chiede Morra – per assicurare il rispetto della legalita’ e di un diritto inalienabile da parte dei due consiglieri comunali? Perche’ da oltre cinque mesi il prefetto Roberta Lulli non fornisce risposte ai due consiglieri comunali? E’ normale – scrive Morra – che il progetto per la riqualificazione del Porto sia stato redatto da un soggetto poi sospeso per sei mesi quale dipendente del Comune di Soriano Calabro sciolto per mafia e fra gli appaltatori del Porto di Tropea vi sia una persona che ha ammesso di aver incontrato il boss Mancuso?” Conclude così Morra.