Dopo quasi tre anni, finisce, – comunica in una nota l’avvocato Vincenzo Gagliardi – finalmente nel migliore dei modi, la vicenda giudiziaria che ha visto protagonista, suo malgrado, Macrì Giuseppe cl. ‘77, operaio originario di Polistena, ma da anni residente a Taurianova. Il tutto ha inizio da una querela sporta nei suoi confronti dalla moglie, querela con la quale, quest’ultima, denunciava agli inquirenti una serie di violenze, molestie ed altre condotte vessatorie che avrebbe subito nel corso degli anni.
Sulla scorta dell’attività di indagine espletata, la locale Procura della Repubblica procedeva a contestare al Macrì, il reato di “Maltrattamenti in famiglia”, nella forma aggravata, atteso che le condotte allo stesso imputate sarebbero state realizzate in presenza della figlia minorenne. Pertanto, gli veniva applicata, per la durata di due anni, la misura cautelare del divieto di avvicinamento.
Già in sede di udienza preliminare, la difesa del Macrì, rappresentata dall’avv. Vincenzo Gagliardi del Foro di Palmi, aveva richiesto il non doversi procedere, attesa la palese irrilevanza penale delle condotte contestate al proprio assistito. Nonostante la validità delle argomentazioni poste a sostegno dell’avanzata richiesta, il G.U.P. disponeva il rinvio a giudizio.
Nel corso dell’istruttoria dibattimentale, la difesa, con l’ausilio dei testi a discarico e relativa produzione documentale, riusciva a dimostrare l’infondatezza della prospettazione accusatoria. Infatti, all’esito della discussione, nonostante la richiesta di anni 1 e mesi 10 di reclusione avanzata dalla Procura, il Giudice, Dott.ssa Jessica Dimartino, condividendo in pieno la tesi difensiva, pronunciava nei confronti del Macrì, una sentenza di assoluzione con la formula più ampia, ovvero: “perché il fatto non sussiste”.
Tale sentenza, restituisce al Macrì, – conclude l’avvocato difensore – la dignità di uomo e di padre, da taluno messa in discussione a seguito della presente vicenda giudiziaria che, finalmente, trova oggi, con l’assoluzione, la sua degna conclusione.