“Contrarietà rispetto al disegno di legge sull’ autonomia Regionale Differenziata, elaborato dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie. Un testo che divide ulteriormente il Paese, aumentando fortemente le differenze tra Nord e Sud ed in particolare mettendo in seria discussione la Costituzione e di conseguenza la tenuta sociale”. È quanto afferma Francesco Garofalo, presidente del Centro Studi “Giorgio La Pira”, di Cassano All’Ionio. Come uomini del Mezzogiorno – riteniamo -, che la forzatura e la precipitazione in atto sul tema dell’autonomia regionale differenziata possa tradursi in una ulteriore penalizzazione delle regioni meridionali e con un aumento del divario sul terreno socio-economico fra il nord ed il sud.
Vi è il rischio di approfondimento delle differenze territoriali – evidenzia -, per altro in forte contrasto con gli indirizzi e gli obiettivi delle politiche europee ed in particolar modo del PNRR dopo il dramma della pandemia da Covid-19. La discussione su questa delicata materia, deve coinvolgere necessariamente il Parlamento, quale organo rappresentativo dell’intero popolo italiano e garante di quella Unità nazionale affermata nella Carta Costituzionale. Il presupposto – sostiene Garofalo -, è che l’autonomia differenziata e’ una questione che coinvolge in pieno, il ruolo ed il funzionamento dello Stato, che investe i principi delle politiche pubbliche, i diritti di cittadinanza e che quindi non si può liquidare con una sorta di discussione fra il Presidente di una regione ed il Presidente del Consiglio o il ministro delegato. L’autonomia differenziata è la strada sbagliata – ha sottolineato -, in questo particolare momento storico, c’è bisogno di creare investimenti e di fare sistema, a partire dalla sanità pubblica, dal riassetto del territorio, di un nuovo welfare che creino lavoro e sviluppo. Questo Paese, ha già di per se grandi disuguaglianze territoriali e il governo dovrebbe intervenire su queste differenze. I cittadini hanno tutti diritto allo stesso modo a sanità, istruzione, lavoro e garantiti i livelli delle prestazioni di assistenza. Questa è l’emergenza, queste sono le priorità. Mi auguro – ha concluso – e auspico, che i movimenti e le forze politiche di Cassano, si esprimano in tale senso ed avviano momenti di confronto.