“Alla vergogna non c’è mai fine. Soprattutto quando a far danni sono sempre gli stessi: il sindaco Nicola Fiorita, insieme ai suoi fedelissimi Capellupo e Caviano. Dopo aver combinato l’ennesimo disastro amministrativo con la ciclabile di Giovino, invece di chiedere scusa alla città, si permettono pure di fare la morale.”
Così interviene Eugenio Riccio, consigliere comunale di Catanzaro, rispondendo duramente alle dichiarazioni dei consiglieri comunali del centrosinistra Vincenzo Capellupo e Igea Caviano.
“Stavolta – spiega Riccio – hanno fatto perdere a Catanzaro un finanziamento regionale da 1,5 milioni di euro, soldi che sarebbero serviti per realizzare un’opera pubblica utile e moderna. E invece? Zero autocritica, zero spiegazioni, solo silenzio e chiacchiere. E nel frattempo, hanno gettato cemento in mezzo a un’area naturale protetta, quella delle dune di Giovino, distruggendo un patrimonio ambientale di valore assoluto.”
“A questo punto – continua Riccio – il sindaco Fiorita ha il dovere di spiegare pubblicamente ai cittadini come sia stato possibile perdere quei fondi. È vero o no che il progetto prevedeva la ciclabile su un terreno privato? E ora, con quali soldi intendono finire l’opera? Esiste un progetto serio e condiviso? O stanno improvvisando, come al solito?”
“È davvero assurdo – prosegue – leggere dichiarazioni trionfalistiche di chi dice di aver salvato le dune dalla cementificazione, dimenticando che proprio loro le hanno tagliate in due col cemento. E allora mi chiedo: ma di cosa parlano? Hanno compromesso un ecosistema fragile e prezioso, e lo sanno tutti, cittadini e studiosi.”
“Lo ribadisco ancora una volta: non sono contrario alla ciclabile a Giovino, anzi, è una buona idea. Ma non si può costruire in quel modo, in quel luogo. Non serve essere botanici o agronomi per capire che gettare cemento in un’area dunale è un disastro ambientale. Basta leggere il dossier scientifico “SOS Dune di Giovino”, redatto nel 2018 da un gruppo di professionisti catanzaresi, che ha poi portato alla nascita della Riserva Naturale di Giovino.”
“Per questo – aggiunge Riccio – sono disponibile a un confronto aperto, anche sul posto, con la comunità scientifica, con il collega consigliere prof. Carpino, con il prof. Spampinato dell’Università Mediterranea e con il prof. Caruso, referenti del progetto di tutela dell’area. E ovviamente con le associazioni ambientaliste e i cittadini.”
“Una ciclabile, se si vuole davvero che venga utilizzata, deve avere un senso. Deve collegare luoghi, essere sicura, frequentabile. Non può finire in mezzo al nulla. Quella che stanno realizzando, invece, è fuori da ogni logica e non vedrà mai passare neanche una bicicletta.”