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‘Ndrangheta, processo ‘Perseo’: due assoluzioni in appello

La Corte di Appello di Catanzaro ha assolto “per non aver commesso il fatto” Vincenzo Arcieri accusato di estorsione pluriaggravata. Arcieri, difeso dagli avvocati Aldo Ferraro e Vincenzo Galeota, era stato condannato a 12 anni di reclusione dal Tribunale di Lamezia Terme, con sentenza emessa il 16 dicembre 2015, a conclusione del processo di primo grado – scaturito dall’operazione Perseo della Dda di Catanzaro – nei confronti dei 21 imputati che avevano optato per essere giudicati con rito ordinario.

La condanna emessa in quella circostanza era stata integralmente confermata dalla Corte di appello di Catanzaro con sentenza del 7 luglio 2017, che fu però impugnata con ricorso per Cassazione dagli avvocati Ferraro e Galeota, il cui ricorso fu accolto dalla quinta sezione della Corte di Cassazione, che annullò con rinvio quella condanna, disponendo la restituzione degli atti alla Corte di Appello di Catanzaro perché, nei confronti di Arcieri, fosse celebrato un nuovo processo di appello. Dopo 5 anni dalla sentenza della Suprema Corte, che fu emessa il 13 luglio 2018, e 8 anni da quella di primo grado, sono stati accolti i motivi di ricorso proposti dagli avvocati Aldo Ferraro e Vincenzo Galeota, ed è stata ora riconosciuta l’estraneità di Vincenzo Arcieri, che è stato quindi assolto per non avere commesso il fatto, in luogo dei 12 anni di reclusione che gli erano stati comminati, e per la quale è stato sottoposto ad oltre sei anni di custodia cautelare in carcere. Analogamente la Corte di Appello di Catanzaro ha deciso per l’imprenditore Vincenzo Perri, difeso dall’avvocato Pino Spinelli, che era stato condannato alla pena di nove anni di reclusione per il delitto di concorso esterno nella cosca Giampa’, e che è stato oggi assolto perché il fatto non sussiste dopo l’annullamento con rinvio della Corte di Cassazione.

La sentenza assolutoria ha manifestato l’assenza della prova di una sua contiguità alla cosca Giampa’, basata nelle decisioni annullate su dichiarazioni di collaboratori rivelatesi inattendibili e non riscontrate.

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