“Ebbene sì, anche per lei, dottor Nicola Gratteri, è arrivato il momento di “lasciare” la nostra amata Calabria.
Il suo trasferimento come Procuratore capo a Napoli le darà senz’altro la possibilità di proseguire il suo prezioso impegno: Napoli è, in fondo, vicina non solo per gli aspetti geografici, storici e culturali, ma purtroppo, anche per “altro”.
Certo, qualche solerte critico ha subito evidenziato come “la ‘ndrangheta e la camorra sono due fenomeni diversi”…
Ma il Sud è Sud. Lo sappiamo bene tutti noi che ci siamo nati e ci viviamo. E lo sanno anche i pp. Gesuiti, con cui RNT è nata, impegnati nelle periferie delle grandi città del Sud per proporre un’alternativa che possa arginare fenomeni generati, spesso, dall’ assenza dello Stato.
E per risolvere gli immani problemi, che rovinano queste nostre città, sarà necessaria, oltre che competenza e capacità organizzativa che la caratterizzano, anche quella sua forte dose di passione che potrà continuare a trasmettere a chi vive sul territorio, a chi lavora onestamente, non solo all’interno delle procure, ma anche ai semplici cittadini, che, quotidianamente con il loro agire, sono impegnati a contrastare la criminalità organizzata in qualsiasi forma la si voglia chiamare.
Quella passione che in tutti questi anni lei ha saputo infondere a tutti gli Italiani, ma prima di tutto a noi Calabresi, che hanno visto in lei – calabrese tra i calabresi – un “testardo” combattente, strenuo oppositore della ‘ndrangheta, che ci ha aiutato a ricominciare a sognare e progettare un possibile futuro bello e giusto.
Nel periodo della sua permanenza alla procura di Reggio Calabria, il nostro movimento ha cercato di starle accanto, manifestandole vicinanza soprattutto nei momenti di maggiore tensione e quando la viltà degli ‘ndranghetisti si svelava in modo più acuto con i suoi barbari messaggi intimidatori.
Siamo dunque felici, perché questo suo nuovo incarico rappresenta il giusto riconoscimento per il suo lavoro. Ci permetta, però, di poter esprimere un velo di tristezza che non possiamo nascondere. E non solo perché, come avviene per tanti di noi chiamati ad emigrare anche lei lascia la Calabria, ma, soprattutto, perché il lavoro che stava conducendo, dovrà essere continuato da persone animate dal suo stesso spirito dedito a promuovere il processo di eliminazione della ‘ndrangheta dalla nostra terra.
Siamo altrettanto certi, però, che anche sotto questo aspetto, il suo operato produrrà buoni frutti. Perché tanti PM, tante donne e uomini impegnati per la giustizia dentro e fuori le procure calabresi, continueranno sul solco tracciato in questi anni. E tanti calabresi, nel proprio piccolo e con i loro comportamenti quotidiani, continueranno a tenere desta la speranza che possa aprire strade di futuro.
E siamo altrettanto certi che lei, dott. Gratteri, continuerà a seguire la sua Calabria, tornando nella sua cara Gerace ogni qual volta le sarà possibile, ed essere vicino alla gente, come sempre.
Reggionontace, da parte sua, continuerà a fare da “scorta civica” a chi proseguirà la sua opera e a lavorare, soprattutto con i giovani, nella costruzione di una Calabria migliore”. Lo afferma una nota del movimento ReggioNonTace.