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Una delegazione campana in visita nei territori della Tonda di Calabria

Dalla Campania alla Calabria per approfondire la realtà della coltivazione biologica della nocciola.
Così una delegazione è partita da Giffoni Sei Casali, per raggiungere Cardinale e Torre di Ruggiero, territori della provincia di Catanzaro, noti per la coltivazione della nocciola Tonda calabrese.
Da un territorio che l’Igp per la nocciola l’ha già, ad una realtà territoriale che si sta impegnando per ottenere il marchio di Indicazione geografica protetta, per dare forza e valore al prodotto.
L’incontro è stato organizzato nell’ambito di un corso professionale di “Difesa integrata e lotta biologica”, promosso dal Comune di Giffoni Sei Casali e finanziato dalla Regione Campania.
L’incontro a Cardinale nella sede operativa del Consorzio Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria, con l’accoglienza da parte del presidente dello stesso Consorzio e dell’Associazione dei Produttori Tonda di Calabria bio, Giuseppe Rotiroti e del sindaco di Cardinale, Danilo Staglianò. Per il Comune di Torre di Ruggiero presente il consigliere comunale Graziano Pascale. A guidare la delegazione campana, composta da una ventina di corsisti, le consigliere comunali Rosaria Schettini, Isabella Manfredelli e il docente Marcello Senese. Una visita scaturita dalla ribalta che la Tonda di Calabria bio sta sempre più riscuotendo.
Giuseppe Rotiroti, lieto di questa visita che rappresenta un riconoscimento ulteriore del lavoro dei produttori, ha delineato la realtà dei territori di Cardinale e Torre di Ruggiero, di circa duemila abitanti il primo e circa mille l’altro, con la nocciola che è una voce importante dell’economia locale e la coltura della quale è stata introdotta circa due secoli fa, con le prime piante che provenivano proprio dalla Campania.
Le caratteristiche della nocciola Tonda calabrese e del territorio di produzione sono state illustrate da Antonio Clasadonte, divulgatore Arsac Ceda 15 di Serra San Bruno. «La biodiversità della nocciola Tonda calabrese rappresenta un valore aggiunto. Nel corso degli anni si è adattata alle condizioni pedoclimatiche dell’area storica di coltivazione. Un territorio ricadente nel Parco delle Serre, al centro tra due mari, Ionio e Tirreno, con un microclima unico. L’adattabilità della cultivar come risorsa genetica inserita in un ecosistema equilibrato, gli antagonisti naturali consentono una coltivazione ottimale in biologico». È stato evidenziato come la Tonda calabrese possegga un guscio spesso, che protegge dall’umidità, come al contempo sia contraddistinta da una minore resa che non la rende adatta all’industria. La scelta della coltivazione biologica con la destinazione ai laboratori artigianali ne valorizza peculiarità e qualità. L’ulteriore passo è la trasformazione in loco ed in tal senso sono quasi pronti due impianti di sgusciatura, ha informato ancora Clasadonte.
L’agronomo Paolo Tedesco si è soffermato sulle linee guida per la certificazione biologica, sulla certificazione per le aziende agricole e per gli operatori nel campo della trasformazione, confezionamento ed etichettatura delle nocciole, sulla sostenibilità delle aziende biologiche rispetto alle realtà gestite in convenzionale. All’incontro è seguita la visita ad un noccioleto in contrada Lombato, nel comune di Torre di Ruggiero.
Il consigliere comunale di Giffoni Sei Casali, Rosaria Schettini, ha evidenziato come il viaggio in Calabria, sia stato utile a conoscere una realtà diversa, per caratteristiche e coltivazione e come questo confronto possa essere proficuo quale ispirazione per altri giovani ed aprire a nuove prospettive.

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