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Processo “Geenna”, Cassazione: “Indagini accertano che ad Aosta era operativa locale della ‘ndrangheta calabrese”

“In questo processo, svoltosi nel merito nelle forme del giudizio a prova contratta, le acquisizioni probatorie, non sgorgate dal contradditorio dibattimentale per la prova e sulla prova in formazione, emergenti in via diretta ed immediata dagli atti contenuti nel fascicolo delle indagini preliminari, hanno consentito di accertare” che ad Aosta “era operativa, negli anni in contestazione, una organizzazione mafiosa del crimine che affonda le sue radici nella ‘ndrangheta calabrese, ubicata nei settori jonici reggini”. Lo scrive la seconda sezione penale della Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui, il 20 aprile scorso, ha confermato per nove degli 11 imputati la sentenza d’appello con rito abbreviato del processo Geenna.

“A differenza di quanto affermato” da un’altra sezione della Suprema corte, la quinta, che il 24 gennaio scorso aveva invece disposto l’annullamento con rinvio della sentenza di secondo grado emessa il 19 luglio 2021 dalla Corte d’appello di Torino nei confronti di quattro imputati nel processo Geenna con rito ordinario – il ristoratore Antonio Raso, l’ex consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico, Alessandro Giachino e l’ex assessora comunale di Saint-Pierre Monica Carcea – e confermato l’assoluzione per Marco Sorbara, ex consigliere regionale della Valle d’Aosta. Secondo i giudici della seconda sezione penale “l’esito divergente della originariamente unitaria regiudicanda è del tutto fisiologico e non apre la stura ad un potenziale contrasto tra giudicati, dipendendo dalla variabile processuale del differente rito scelto dagli imputati”.

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