L’approvazione del Prezziario regionale 2023 ad opera della Regione Calabria avvenuta nei giorni scorsi è fonte di concreta preoccupazione per l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catanzaro.
A evidenziare tale preoccupazione è il presidente Gerlando Cuffaro: «Si tratta dell’ennesimo colpo di mano al lavoro e alla professionalità dei tecnici – scrive -, con particolare riferimento all’attività e al ruolo degli ingegneri: è innegabile, infatti, che l’accertamento e la conseguente codificazione economica dei prezzi unitari delle opere edili, impiantistiche e varie afferenti alla filiera dei Lavori Pubblici sia di competenza dei tecnici che vi operano, segnatamente proprio degli ingegneri.
Pertanto, non trova alcuna ragionevole spiegazione l’approvazione, da parte della Regione Calabria, di un Prezzario che non soddisfa in minima parte le aspettative degli stessi tecnici e neanche quelle delle imprese di settore».
Nel sottolineare come all’interno prezziario licenziato si riscontri anche un disallineamento tra codici relativi a prezzi precedenti, circostanza che comporterà un grave e ingiustificato disagio professionale, Cuffaro aggiunge: «Sarebbe stato più corretto mantenere i medesimi codici e adottare solo l’adeguamento dei prezzi alla situazione geografica calabrese. Mi pare evidente che la Regione Calabria abbia operato in maniera autonoma, senza tenere conto delle istanze provenienti dai professionisti e dalle categorie che li rappresentano.
D’altronde, è da tempo che l’Ente regionale legifera su questioni tecniche senza ascoltare il parere degli ordini professionali: ne sono testimonianza ormai annosa i segnalati e mai risolti malfunzionamenti delle piattaforme regionali CalabriaSue e Sismi.Ca a cui sono addebitabili ritardi e spreco di risorse ed energie, sia per i professionisti, che per le imprese e per i cittadini. Alle mie rimostranze pubbliche sul tema sono seguite rassicurazioni verbali, ma mai una risoluzione dei problemi. Tutto ciò è inconcepibile e inaccettabile».
Secondo il presidente Cuffaro «sono innumerevoli le azioni prodotte dalla politica nazionale e locale in danno degli ingegneri. Penso, ad esempio, alla grande delusione derivata dall’approvazione del Codice dei Contratti in cui gli Ingegneri sono ancora relegati a ruoli marginali; o alle differenze con gli altri Ordini professionali in tema di previdenza».
Tali circostanze inducono Cuffaro a una riflessione più ampia e generale: «Ribadisco qui quanto ho detto al Congresso nazionale degli Ingegneri in Liguria e all’Assemblea dei Presidenti degli Ingegneri di Roma dei giorni scorsi: credo che i colpi di mano che continuamente si abbattono sulla nostra categoria da parte della Regione Calabria e, in generale, delle più alte sfere governative nazionali debbano farci riflettere sul nostro status, sulla nostra identità.
Al pari di altri professionisti e dei loro Ordini, che su temi come i minimi tariffari o la gestione separata della previdenza sono stati compatti, anche noi dobbiamo essere capaci di fare lobby a livello nazionale, così da avere la forza necessaria a operare con maggior determinazione nelle azioni di tutela della categoria».