Un comune in piu’. E’ questo l’obiettivo minimo che si e’ dato il Partito Democratico, almeno sulla carta. Perche’ nelle speranze dei dem c’e’ di riportare molti dei comuni persi nel 2017 – da Monza a Catanzaro – nel perimetro del centrosinistra. Le sensazioni dei big del partito sono positive. C’e’ la percezione di una ritrovata unita’, dentro e fuori il Pd, a cui fanno da contraltare le divisioni del centrodestra. L’incognita e’ l’astensionismo che, nelle ultime ore, e’ tornato a preoccupare lo stato maggiore Pd. Francesco Boccia, in prima linea nella partita per le Comunali, invita tutti a non abbassare la guardia e ripropone il tema del voto- spartiacque. Da una parte il centrosinistra progressista e riformista, dall’altra la destra nazionalista e sovranista: “O di qua o di la’”, avverte Boccia. Il timore, infatti, e’ che la lunga e forzata convivenza con il centrodestra al governo possa demotivare gli elettori, scoraggiando il voto. Un timore alimentato dalla tradizione che vede il Pd e i partiti di centrosinistra piu’ in generale pagare il prezzo piu’ salato all’astensionismo. Per questa ragione si cerca di marcare le distanze da Salvini e Meloni sottolineando come il Pd sia il partito votato alla responsabilita’, che si e’ fatto carico di un impegno, quello preso con il presidente della Repubblica durante la pandemia e che avra’ termine a emergenza sanitaria definitivamente archiviata. “Abbiamo assunto un impegno con il presidente Mattarella e vogliamo rispettarlo. Quell’impegno prevedeva l’uscita definitiva dalla pandemia, aspettiamo il prossimo autunno. E poi l’attuazione del Pnrr, merito del centrosinistra. Manteniamo questo impegno e poi si va a votare”. In vista di quel voto, il test delle amministrative assume un peso ancora piu’ rilevante. Un risultato positivo, con almeno un comune in piu’ strappato al centrodestra, consentirebbe al segretario del Pd di dimostrare che l’alleanza con i Cinque Stelle funziona e porta risultati. L’asse con Conte, d’altra parte, e’ ancora una strada obbligata per Letta, viste anche le recenti uscite dei ‘dirimpettai’ di centro, Calenda e Renzi. Il progetto di una coalizione che si formi attorno all’agenda Draghi e’ sulla carta. Il leader di Azione la descrive come una ‘Ursula’ tutta italiana. Con una differenza: tra le forze progressiste e liberal che hanno scelto Von der Leyen come presidente della Commissione Europea ci sono anche i Cinque Stelle.
“Un comune in più” l’obiettivo del PD e di Boccia: “Così vogliamo riportare le città importanti, da Monza a Catanzaro, al centrosinistra”. Ma resta l’incognita dell’astensionismo
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