«Che questo avvenga ancora oggi che sono trascorsi 80 anni dal giorno in cui il nostro paese si è liberato dal giogo della tirannia nazifascista – ha sottolineato Falcomatà – che questa difficoltà a pacificarsi con la storia esista ancora oggi, ci impone, ancora di più, di onorare al meglio questa giornata, onorare il ricordo ed il sacrificio dei nostri partigiani e non tradirne l’esempio».
«Sul 25 aprile – ha aggiunto – non si negozia. Il 25 aprile non è barattabile. Noi siamo orgogliosi di essere un’amministrazione dichiaratamente antifascista. Vorremmo, però, che tutte le istituzioni e i loro rappresentanti, a livello locale e nazionale, lo fossero e lo dichiarassero apertamente, con orgoglio e senza timidezza».
Una timidezza, secondo il sindaco di Reggio Calabria, che «viene malcelata dietro una parola molto abusata in questi giorni: sobrietà». «Sobrietà – ha detto ancora – non significa timidezza, non significa ignavia, men che meno diserzione. Significa rispetto. Che è ciò che probabilmente manca. Rispetto per chi non c’è più. Rispetto per il ruolo che si riveste. Rispetto per le persone che nel proprio ruolo istituzionale si rappresentano, cioè tutti. Rispetto per chi, combattendo e morendo, ci ha portato a stare dalla parte giusta della storia».
«Reggio Calabria – ha concluso Giuseppe Falcomatà – non vuole essere timida, tiepida o ambigua. Reggio Calabria non vuole disertare, ma dire con orgoglio viva l’Italia liberata! viva l’Italia antifascista!».