“Mentre come organizzazioni sindacali siamo chiamati a discutere in merito a riduzione degli orari di lavoro e addirittura licenziamenti, – scrivono in una nota congiunta USB Reggio Calabria e Coo.La.P. – il futuro di diverse delle cooperative che continuano a gestire il servizio di residenzialità psichiatrica nel reggino si colora sempre più di nero. Ma questo non sembra preoccupare le istituzioni territoriali!
È trascorso un mese da quando, preoccupati, scrivevamo in Prefettura per chiedere aggiornamenti in merito agli impegni assunti nell’incontro il 31 gennaio scorso, da cui era scaturita la proposta di conversione delle attuali strutture psichiatriche per gestire altre forme di residenzialità, al fine di salvare le cooperative e offrire servizi attualmente non erogati nel territorio.
A tale proposta, non certo gradita ma ritenuta l’ultima spiaggia, le cooperative hanno subito risposto trasmettendo una relazione n cui si delineano i passaggi organizzativi necessari ed urgenti per gestire la fase di transizione, ed evitare la perdita di posti di lavoro.
Da quel giorno tutto tace e tra i lavoratori serpeggia la paura di rivivere un film già visto, con i tavoli istituzionali che licenziano un bel documento, l’iter per dare stabilità alla loro situazione che si avvia, salvo poi arenarsi sul più bello per ripartire da capo. Ma oggi una nuova ripartenza significherebbe la pietra tombale su questa vicenda.
Per questo ci appelliamo al Prefetto di Reggio Calabria chiedendo la convocazione di un tavolo urgente con i soggetti coinvolti, al fine di verificare il mantenimento degli impegni assunti. Giovedì 4 aprile dalle 10.30 presidieremo Piazza Italia, portando ancora una volta alla luce la disperazione di utenti e lavoratori”.