È stata inaugurata questa mattina la mostra “Intrecci. Trame preziose tra Reghion e Reggio”, nata dalla collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e il MArRC, una corposa collezione di gioielli scultura mono e polimaterici “da indossare”, vere e proprie sculture realizzate in Accademia nel 2012 e nel 2017. L’esposizione curata minuziosamente dal direttore dell’Accademia Piero Sacchetti, dal docente titolare della Cattedra di Scultura e coordinatore della Scuola di Scultura Filippo Malice e dall’architetto Claudia Ventura, responsabile dell’Ufficio Tecnico del Museo, è un percorso da osservare e intraprendere, una passeggiata tra materiali, forme e colori quanto mai variegati.
L’affascinante esposizione caratterizzata da gioielli e piccole decorazioni che si riconnettono alla grande tradizione di artigianato artistico della nostra città, vede anche la presenza di opere di numerosi artisti, ex studenti dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, del liceo Artistico di Reggio Calabria, del liceo Artistico di Siderno e il liceo Artistico di Vibo Valentia.
Entusiasta il direttore Sacchetti che nel condividere il pensiero della Presidente dell’AbaRc Maria Cerzoso, “sono gioielli, vere e proprie opere d’arte in miniatura, dalla mitologia al Mediterraneo, sono la testimonianza del bilancio di elaborare in chiave contemporanea quelle tematiche del mondo antico che fanno parte del nostro portato culturale”, non può che immergersi con i visitatori “in quel viaggio dove l’arte prende forma in ogni minimo dettaglio”.
“In questa mostra unica, i gioielli non sono semplici accessori ma opere d’arte scultoree che abbracciano la creatività e la maestria artistica – coonclude il direttore dell’Accademia -. Ogni pezzo racconta una storia attraverso forme intricatamente modellate, metalli mobili e materiali riciclati creando un connubio perfetto tra il mondo della scultura e quello della gioielleria che sconfina oltre la semplice funzionalità”.