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Il 6 aprile a Cosenza la presentazione del catalogo di Giuseppe Gallo

Sabato 6 aprile 2024 alle ore 18:00 presso la Galleria e Dimora d’Arte Ellebi sarà presentato il catalogo Giuseppe Gallo. “Duplice è il movimento delle cose”; l’evento segnerà la chiusura della grande mostra dedicata all’artista, allestita ed esposta negli spazi della nuova sede della storica Galleria cosentina dal 28 dicembre 2023.

Ad intervenire durante la presentazione, moderata da Francesca Pecora, saranno:

Giuseppe Gallo, artista;

Lorenzo Madaro, critico d’arte e autore del testo critico presente in catalogo;

Marilena Sirangelo, gallerista;

 

Gli interventi consentiranno di calarsi nei meandri del mondo artistico e filosofico di quel «nomade mai solitario», «padre nobile dell’arte italiana e internazionale» e «grande pensatore» che, così come lo ha definito Lorenzo Madaro nel suo testo critico, è Giuseppe Gallo.

Il catalogo, come la mostra, offre una panoramica completa del viaggio intellettuale e creativo del maestro, teso, da un lato, alla sperimentazione, e segnato, dall’altro, da un continuo ritorno alle proprie origini e alla storia, attraverso segni e rimandi ai grandi filosofi meridionali del ‘500, quali Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Bernardino Telesio.

Grande attenzione viene fornita, in questo percorso, sia ai lavori scultorei che a quelli su carta, in cui, citando ancora una volta Lorenzo Madaro, «talvolta la tessitura di elementi grafici diviene fitta, altre volte la superficie dell’opera è un campo aperto, libero, rigoroso, in cui la musicalità dei singoli interventi, veri e propri accordi, evidenziano trame libere e al contempo studiate, intrecci vibranti, tenui o incisivi, in ogni caso misteriosi».

Proprio ai lavori su carta e alla portata sperimentale di questo supporto il critico d’arte dedica un’interessante digressione nel suo testo presente in catalogo, ripercorrendo alcune tappe che segnano, nella grande stagione delle Avanguardie del Novecento, l’acquisizione, da parte di questo materiale, di un «ruolo autonomo senza precedenti», come mezzo d’espressione dal forte potere comunicativo.

Con questo appuntamento, dunque, verrà segnata la chiusura della mostra che ha tenuto a battesimo la riapertura della Galleria Ellebi nella nuova sede dello storico Palazzo Lupinacci, nonché il nuovo progetto della “Dimora d’arte”, luogo in cui far convivere esposizioni d’arte e ricettività legata a percorsi esperienziali.

 

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Giuseppe Gallo nasce a Rogliano (CS) nel 1954. Vive e lavora a Roma dal 1976, anno in cui inaugura la prima personale presso la Galleria Ferro di Cavallo. Nel 1979 approda in ambito internazionale con Europa ’79 a Stoccarda. In questi anni stabilisce il suo studio nell’ex-pastificio Cerere, quartiere San Lorenzo. Durante tale periodo si moltiplicano le iniziative nazionali ed internazionali: varie esposizioni presso la Galleria Ferranti di Roma; rassegne al Groninger Museum a Groningen; alla Haus am Waldsee a Berlino nel 1981; l’esordio a New York con la Annina Nosei Gallery nel 1983, la partecipazione alla collettiva Atelier a cura di Achille Bonito Oliva nel 1984, L’Italie aujourd’hui/Italia oggi a Nizza e la mostra Anniottanta a Bologna nel 1985. Nello stesso anno è invitato a partecipare alla XIII Biennale de Paris.

Tra il 1986 e il 1992 si susseguono cinque personali: Sperone Westwater a New York con il catalogo scritto da Giorgio Agamben; L.A. Louver di Venice; Akira Ikeda a Tokyo; Gallerie Di Meo a Parigi e Galleria Triebold a Basilea. Partecipa alla Biennale di Venezia sia nel 1986 che nel 1990 con una sala personale presso il Padiglione Italia.

Nel 1990 inaugura la mostra Giuseppe Gallo. Oh Vocazione allestita prima a Roma, presso la Galleria Gian Enzo Sperone, e successivamente a Milano presso la Galleria Claudia Gian Ferrari Arte Contemporanea, dove esporrà nuovamente nel 1995 con la personale Giuseppe Gallo. Con le unghie della purezza. Risalgono al 1989 e 1993 due personali presso la Galleria di Alessandro Bagnai a Siena: Gallo è pazzo e Giuseppe Gallo. Danza armonia sui volti/sfiora le ciglia/e fermati sulle labbra di chi ride. Nel 1998 presenta la personale Tempus edax rerum. Seven Sculptures Measuring Time and Gallo’s Twenty-four Hours a Vienna, presso la Galerie Ernst Hilger, e successivamente a Parigi presso la Galerie Di Meo. Nel 2001 presenta al Museo di Rende, sua terra di origine, Prova generale, un’analisi della sua intera attività, a cura di Achille Bonito Oliva, con la direzione generale di Tonino Sicoli; l’anno successivo inaugura una mostra-allestimento presso la Fondazione Volume! di Roma, e nel 2004 dedica alle sue sculture la retrospettiva Percorso amoroso presso la Galleria Civica di Spoleto, a cura di Giovanni Carandente. Dal 2005 al 2006, si susseguono una serie di esposizioni personali, quali Mito-Rito-Sito a cura di Rolf Lauter e Mirta D’Argenzio (Galleria dello Scudo, Verona) e Gioco felice di un suonatore di tamburi (Galleria d’arte Emilio Mazzoli, Modena). Nel 2007 gli viene dedicata una personale al MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma, a cura di Danilo Eccher, dove vengono ripercorsi i 25 anni della sua produzione artistica. L’anno seguente inaugura un’ampia rassegna, a cura di Inge Herold e Danilo Eccher, dedicata al suo lavoro presso la Kunsthalle di Mannheim. Del 2008 è la personale Giuseppe Gallo. Symphonie en trois mouvements, presso la Galerie Di Meo a Parigi. Tra il 2009 e il 2010 partecipa a numerose collettive in importanti musei e spazi pubblici italiani quali: Italia Contemporanea. Officina San Lorenzo al MART -Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; Gli anni 80. Una prospettiva italiana, alla Villa Reale di Monza; Keep your seat: stai al tuo posto alla GAM –Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

Il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno gli dedica una personale nel 2010, La leggerezza dell’incoscienza; è del 2013 la personale Prismi all’Oratorio di San Rocco di Padova; mentre nel 2014 viene inauguratala mostra Gallo morto per amore –piccole sculture corpo a corpo a Bibo’s place, Todi. Nel 2015 sono tre le personali a lui dedicate: Il Quinto Quarto, in occasione dei dieci anni della Fondazione Pastificio Cerere, Rettangoli Aurei alla Galerie Italienne di Parigi e Una notte ho provato a uccidere un sogno. Da allora non mi sono più svegliato presso il Castello Normanno-Svevo di Cosenza.

Le opere di Giuseppe Gallo fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche quali il Moma di New York, il Museum Modern Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, il Contemporain Midi Pirenées di Toulouse, il Groninger Museum, il Fukuyama Museum of Art, il Museum Biedermann di Donaueschingen, il MART di Rovereto, la GAM di Torino e il Parkview Green Museum di Pechino.

 

Lorenzo Madaro (1986) è curatore d’arte contemporanea e docente di Storia dell’arte e Fenomenologia delle arti contemporanee nell’Accademia di Belle Arti di Lecce. Dopo la laurea magistrale in Storia dell’arte ha conseguito il master di II livello in Museologia, museografia e gestione dei beni culturali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È critico d’arte dell’edizione romana di Repubblica e di Robinson; collabora anche con Artribune, Espoarte, Atp Diary e altre riviste ed è consulente del Polo biblio-museale di Lecce. Tra le mostre recenti curate, Umberto Bignardi. Sperimentazioni visuali a Roma (1963-1967) (Galleria Bianconi, Milano 2020); Silenzioso, mi ritiro a dipingere un quadro (Galleria Fabbri, Milano, 2019); ‘900 in Italia. Da De Chirico a Fontana (Castello di Otranto, 2018); To Keep At Bay (Galleria Bianconi, Milano 2018); Spazi igroscopici (Galleria Bianconi, Milano 2017); Mario Schifano e la Pop Art italiana (Castello Carlo V, Lecce, 2017); Edoardo De Candia Amo Odio Oro (Complesso monumentale di San Francesco della Scarpa, Lecce, 2017); Natalino Tondo Spazio N Dimensionale (Galleria Davide Gallo, Milano, 2017); Andy Warhol e Maria Mulas (Castello Carlo V, Lecce 2016), Principi di aderenza (Castello Silvestri, Calcio – Bergamo 2016); Spazi. Il multiverso degli spazi indipendenti in Italia (Fabbrica del Vapore, Milano 2015). È direttore artistico del progetto europeo CreArt. Network of cities for artistic creation per il Comune di Lecce. Ha pubblicato diversi cataloghi, saggi e contributi critici su artisti del Novecento e della stretta contemporaneità.

 

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