Si è concluso con grande partecipazione e soddisfazione il workshop internazionale “Intelligenza Artificiale e Biopsia Liquida all’avanguardia della Medicina Personalizzata”, ospitato dall’Università “Magna Graecia” di Catanzaro il 26 e 27 giugno. Due giornate intense di confronto tra scienza, istituzioni e industria, che hanno visto riuniti esperti da tutto il mondo per discutere le frontiere dell’innovazione sanitaria.
Organizzato dal Dipartimento di Scienze della Salute in collaborazione con AISDET (Associazione Italiana di Sanità Digitale e Telemedicina), il workshop è stato diretto scientificamente dalla professoressa Natalia Malara, oncologa dell’UMG, e dalla dottoressa Giorgia Zunino, esperta di innovazione sanitaria e direttrice scientifica di Hedu-X. Il programma ha proposto un fitto calendario di lezioni magistrali, tavole rotonde, sessioni tecniche e momenti istituzionali, con ospiti di rilievo nazionale e internazionale.
Tra i protagonisti: la professoressa Alarice Lowe della Stanford University, che ha tenuto una lectio magistralis sulla biopsia liquida e la medicina personalizzata; la senatrice Annamaria Parente ha posto l’accento su etica e sicurezza nell’uso dell’intelligenza artificiale; Umberto Malapelle, presidente eletto della Società Internazionale di Biopsia Liquida, che ha chiuso i lavori con una riflessione sulle prospettive della medicina personalizzata.
I lavori sono stati aperti dal Magnifico Rettore dell’Università Magna Graecia professor Giovanni Cuda, Direttore del Dipartimento di Scienza della Salute, dal professor Francesco Luzza direttore del dipartimento di Scienze della salute, dal professor Mario Cannataro, presidente PhD in IA applicata alla medicina.
«Oggi si parla ovunque di intelligenza artificiale, ma il vero obiettivo è superare la fase dell’entusiasmo per consolidare strategie e modelli sostenibili. Dopo la curva dell’hype arriva spesso la disillusione: è lì che serve perseveranza per trasformare le idee in Sistema – spiega la dottoressa Giorgia Zunino, Innovation Manager e co-direttrice scientifica del workshop -. Il Master che abbiamo avviato, nato nel Sud e sostenuto con determinazione da una leadership aperta, dimostra che anche da contesti meno centrali possono emergere esempi virtuosi. Ho trovato a Catanzaro un ambiente coeso, accogliente e innovativo, dove studenti, docenti e dirigenti lavorano insieme per una visione comune. La partecipazione di ospiti nazionali e internazionali – come Stanford – conferma il valore di questo progetto. Dimostra che la Calabria può essere protagonista nel dialogo globale tra tecnologia e medicina. L’obiettivo è far convergere linguaggi e approcci diversi per costruire un futuro sanitario sostenibile. L’IA può rivoluzionare la prevenzione primaria e aiutare a mantenere in piedi il nostro sistema sanitario. Ma serve visione, collaborazione e il coraggio di unire competenze che oggi si muovono ancora troppo separatamente. Non si tratta solo di innovazione: si tratta di responsabilità e futuro. Ed è bellissimo farne parte».
Il professore Corrado Giustozzi, docente di Cybersecurity presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, ha portato un punto di vista essenziale nel dibattito sull’Intelligenza Artificiale: quello della sicurezza. Pur non intervenendo come relatore, ha moderato una sessione del workshop ed è docente del Master. La sua lezione è stata dedicata ai rischi e alle vulnerabilità dell’IA, piuttosto che ai suoi benefici. «Parliamo spesso del potenziale dell’intelligenza artificiale, molto meno delle sue criticità», ha spiegato. Giustozzi ha messo in guardia contro le manipolazioni esterne – da parte di criminali o attori ostili – che potrebbero compromettere i sistemi di IA, causando errori sistematici, ad esempio nelle diagnosi mediche. L’unico modo per prevenire scenari simili, ha ribadito, è una consapevolezza diffusa e trasversale, che coinvolga sviluppatori, decisori politici e utenti. «Le auto, per anni, non avevano cinture di sicurezza. Solo dopo molti incidenti ci si è resi conto della necessità. Con l’IA dobbiamo essere più rapidi».
Il dottor Alfredo Cesario, innovation manager della Fondazione Gemelli, ha sottolineato il valore strategico di eventi come il workshop, capaci di mettere in dialogo tecnologie biologiche e intelligenza artificiale. «Siamo a un crocevia decisivo», ha affermato, «ed è fondamentale che l’innovazione resti centrata sul paziente e non si limiti alla sola dimensione tecnica». Ha ribadito la necessità di allargare il dibattito a temi come l’etica, la privacy, la regolamentazione e la sostenibilità economica, poiché molte innovazioni rischiano di non arrivare al paziente se il sistema sanitario non è pronto a recepirle. «Oggi siamo nella fase dell’innamoramento per l’IA», ha detto, «ma dobbiamo passare a quella della costruzione di un rapporto stabile e funzionale». Cesareo ha anche richiamato l’attenzione sul fatto che molte tecnologie oggi classificate come IA – come il machine learning e il deep learning – sono strumenti noti da anni, che solo ora entrano nel linguaggio comune. «La sfida è usarli con consapevolezza per fare del bene».
Il dottor Francesco Riva, consigliere del CNEL, ha messo in evidenza l’importanza di incontri di respiro internazionale ospitati in università come quella di Catanzaro, capaci di mostrare qualità e potenzialità. «Oggi ho scoperto una realtà moderna, dinamica, ben impostata, quasi nord-europea», ha dichiarato. Ha ricordato che il compito del CNEL è favorire il lavoro e tutelare i lavoratori, ma per farlo è indispensabile formare una classe dirigente solida, in grado di esportare competenze e idee. «Il vostro Ateneo può inserirsi a pieno titolo in un percorso europeo», ha aggiunto, garantendo massima disponibilità alla collaborazione. Sul fronte dell’intelligenza artificiale, ha sottolineato come il vero tema sia la qualità dei dati: «I dati sono sicuri solo se inseriti correttamente. Nella medicina questo è cruciale, perché l’IA è già realtà nella radiologia e nell’anatomia patologica». Formare gli studenti a utilizzarla con competenza significa migliorare i percorsi terapeutici e la sanità del futuro.
La professoressa Tiziana Montalcini, presidente del Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, ha messo in luce il valore della formazione e dell’internazionalizzazione per una giovane università come quella calabrese. «Eventi di questo tipo non solo diffondono la qualità della ricerca, ma rafforzano le collaborazioni internazionali», ha detto, sottolineando che la ricerca è per natura senza confini. Il Sistema Bibliotecario, grazie agli investimenti recenti, è diventato un punto di riferimento per la didattica e la ricerca, con spazi moderni e funzionali come l’area multimediale e il teatro che ha ospitato il workshop. «Ospitiamo oggi esperti di fama mondiale in oncologia e intelligenza artificiale, e questo è un segnale forte del riconoscimento che stiamo ricevendo», ha aggiunto. L’impegno, ha concluso, è continuare a offrire spazi e contenuti all’altezza delle sfide scientifiche e culturali globali.
Il workshop ha ospitato inoltre contributi scientifici di alto profilo da parte di esperti come Marco Tagliamento, Franco Fulciniti, Luigina Romani, Angela Torsello, Cesare Furlanello e il presidente Anvur, professor Antonio Felice Urlicchio, che hanno presentato casi e applicazioni avanzate della biopsia liquida e dell’intelligenza artificiale in ambito oncologico e diagnostico. Presente anche la dottoressa Lizia Ingallina in rappresentanza dell’Associazione “Jole Santelli” che si occupa di prevenzione.
I lavori si sono conclusi con la cerimonia di consegna dei diplomi del Master su IA e Biopsia Liquida, introdotta da e Marilù Vigarelli, presidente dell’Associazione “Amici di Matteo”, e con un tour guidato per gli ospiti internazionali alla scoperta del patrimonio culturale e paesaggistico della Calabria.
Uno dei momenti più intensi di partecipazione e convivialità è rappresentato dalla serata nella cornice della villa Contressi con lo staff Maiolo, grazie alle bontà preparate dallo chef Sorgiovanni.
L’evento ha rappresentato non solo un’occasione di aggiornamento e confronto tra specialisti, ma anche un momento di costruzione di nuove reti di collaborazione scientifica e culturale. Come recita il claim scelto per l’iniziativa: “Praticare la medicina senza tecnologia è come navigare senza bussola; usare la tecnologia senza umanità è come navigare senza mare”.
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Catanzaro al centro della medicina del futuro: bilancio positivo per il workshop su intelligenza artificiale e biopsia liquida
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