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Riunito l’esecutivo della CISL calabrese. Il segretario generale Russo: “Fare chiarezza e giustizia su tragedia di Cutro”

«La tragedia di Cutro – ha detto il Segretario generale della CISL calabrese Tonino Russo aprendo i lavori del Comitato Esecutivo regionale dell’organizzazione sindacale – ci ha lasciato sgomenti e inquieta in profondità le nostre coscienze di persone, di cittadini, di sindacalisti. Siamo grati al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che con la sua presenza e il suo silenzio eloquente ha rappresentato in maniera esemplare il nostro Paese. Lasciamo ad altri il compito di fare chiarezza sulle cause di questa ennesima sciagura che ha travolto la vita di bambini e adulti. Per il nostro Paese e per l’Unione Europea è il momento del confronto e di una riflessione responsabile: occorre scegliere e percorrere senza tattiche dilatorie le strade per affrontare le emergenze ed evitare nuovi drammi, progettando al tempo stesso un’azione a medio e lungo termine che dia a rifugiati e migranti la speranza di un futuro senza rischio per la vita. Come ha chiesto ieri Papa Francesco all’Angelus, “i trafficanti di morte siano fermati, i viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte”.  Nelle prossime ore la CISL valuterà l’adesione alla manifestazione nazionale indetta da alcune associazioni per l’11 marzo, a Crotone.

Intorno a noi – ha sottolineato il Segretario della CISL Calabria più avanti, nel corso del suo intervento – vediamo che su troppi temi importanti viene alimentato da più parti un clima rissoso che non facilita il confronto e la soluzione dei problemi. Viene il sospetto che la confusione serva proprio ad occultare i nodi da sciogliere. Il dibattito politico e sociale non deve mai perdere di vista l’obiettivo del bene comune, che dovrebbe da tutti essere condiviso.

Un tema caldo è l’autonomia regionale differenziata. La CISL non è sfuggita al confronto con il Ministro Calderoli nell’incontro alla Regione Calabria. È stata un’occasione importante per ribadire il nostro punto di vista, per ripercorrere i passaggi che, dalla legge 42 del 2009, non hanno in alcun modo condotto a un federalismo efficiente e solidale, rispettoso della Costituzione. Non è stato superato il criterio della spesa storica, non sono stati fissati i livelli essenziali delle prestazioni, validi per tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale e finanziati in riferimento alla previsione del fabbisogno standard. In quell’incontro abbiamo ribadito che non aver applicato i LEP ha portato meno risorse al Sud e impedito anche ad amministrazioni virtuose di creare lavoro, di offrire più servizi ai propri cittadini, più istruzione e cultura, più assistenza ai deboli. Bisogna dunque puntare anche a recuperare i ritardi accumulati nella spesa per la crescita del Mezzogiorno.

Dunque, senza dimenticare ciò che venne fatto, a partire dalla Bicamerale del 1997, con la modifica del titolo V della Costituzione nel 2001 e il referendum confermativo, non possiamo ora permetterci una riforma superficiale con un dibattito Nord-Sud che non ha senso nel quadro dello sviluppo complessivo del Paese. Perché non può esistere autonomia se non si stabiliscono LEP e fondo di perequazione. Nell’incontro con il Ministro abbiamo, inoltre, ribadito che l’iter legislativo in materia deve svolgersi in modo partecipato, coinvolgendo sindaci e parti sociali.

Solo a queste condizioni il regionalismo differenziato può rappresentare un’opportunità per la Calabria e il Sud. Non ci spaventa il regionalismo, ma una sua cattiva versione che può seriamente minare la coesione della Repubblica “una e indivisibile”, di cui parla l’articolo 5 della Costituzione. La Calabria ha le sue carte da giocare, con un patrimonio boschivo superiore a quello della Germania e 800 km di coste, la produzione di energia rinnovabile più di quanta ne consumi, la ricchezza di risorse idriche, una significativa imprenditoria agroalimentare. Occorre, però – ha proseguito Tonino Russo nel suo intervento all’Esecutivo della CISL regionale –, investire responsabilmente i fondi europei, valorizzare i talenti e le risorse umane e tecnologiche che nella nostra regione esistono.

Alcuni esempi. Lo stabilimento Baker Hughes, ex Nuovo Pignone, di Vibo Valentia è centro di eccellenza per la progettazione e la costruzione di scambiatori ad aria per diverse applicazioni nel settore dell’energia. Negli ultimi anni ha investito oltre 12 milioni di euro su una nuova linea produttiva che consente l’applicazione di processi avanzati di saldatura automatizzata e di lavorazioni meccaniche ad elevato livello tecnologico per la realizzazione di componenti strutturali per turbine a gas, con alte performance a livello mondiale, oggi utilizzate per estrazione di gas e petrolio. E, notizia ancora più positiva, in questa azienda irrompono le donne. C’è una significativa presenza di ragazze che si muovono attorno ai macchinari di produzione con efficienza e con un’alta professionalità acquisita attraverso specifici percorsi formativi. In una regione come la nostra questo fa la differenza. Ancora: la nostra Università della Calabria, regina delle start-up, è vertici delle classifiche italiane e internazionali nel campo dell’applicazione delle tecnologie alle scienze. Ci sono Istituti Tecnici che sfornano talenti nel campo della robotica e vengono premiati a livello mondiale. Basta con l’idea di una Calabria condannata ad essere periferia dell’Europa».

Grande attenzione la CISL Calabria sta ponendo, ha detto ancora Russo, «all’accelerazione dei processi per l’utilizzo delle risorse comunitarie in ambiti fondamentali per lo sviluppo: forestazione e difesa del suolo, in un territorio la cui fragilità è proverbiale, anche per frenare lo spopolamento delle aree interne; collegamenti stradali e ferroviari per liberare la nostra regione dall’isolamento; valorizzare tutte le potenzialità che il porto di Gioia Tauro offre con la sua vasta area retroportuale, con l’area industriale, con la ZES, con il gateway ferroviario. Non è sufficiente denunciare quello che non va – ha sottolineato il Segretario generale della CISL calabrese –, bisogna costruire il futuro. Bisogna creare e rendere utili, mediante un confronto costruttivo, tavoli intorno ai quali politica, istituzioni, forze sociali lavorino nell’ottica di un patto sociale per il superamento delle emergenze e per la ripartenza. È necessario, da parte di tutti un esercizio di responsabilità e di competenza per non far finire tutto in caciara. Se non ci sarà questo sforzo responsabile, non costruiremo un futuro per i giovani, spesso qualificati, che continueranno a lasciare la Calabria per andare a lavorare altrove».

Concludendo il suo intervento, Russo ha ricordato che «il 28 e 29 marzo si voterà per il rinnovo di RSU e RLS nel gruppo Poste Italiane: tutta la Cisl Calabria è impegnata nel sostegno delle proprie liste».

All’introduzione del Segretario Generale è seguito un dibattito partecipato in cui gli interventi delle federazioni di categoria e delle strutture CISL territoriali hanno ripreso e condiviso i contenuti della relazione.

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