“L’insegnamento per la classe dirigente è che quando facciamo delle scelte spesso diciamo che dobbiamo alzare l’asticella ed in questi mesi abbiamo avuto modo di confrontarci con chi ha letto questi luoghi con una visione di livello. Sta a noi ora non disperdere questa esperienza virtuosa e guardare alla Biennale come ad un evento che porta prestigio e valore a tutto il territorio metropolitano”.
Lo ha detto il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana, Carmelo Versace intervenuto all’evento conclusivo della Biennale dello Stretto che si è svolto a Forte Siacci, dove è stato tracciato un bilancio dell’iniziativa che in 80 giorni ha richiamato l’attenzione di circa dieci mila visitatori.
“Dobbiamo ragionare all’idea – ha aggiunto Versace – di candidare l’area metropolitana dello Stretto a capitale della cultura. La Biennale può essere proprio quell’elemento che potrebbe consentirlo”.
Oltre al sindaco facente funzioni sono intervenuti Ilario Tassone, presidente Ordine degli Architetti, Mariangela Cama e Salvatore Vermiglio, il sindaco di Campo Calabro Sandro Repaci.
Il tutto moderato e coordinato da Alfonso Femia, architetto ideatore e curatore, assieme all’architetto Francesca Moraci, di questa prima Biennale: Mostra Internazionale di Arte, Architettura, Paesaggio, Scrittura, Video e Fotografia dello Stretto il cui tema, da ricordare, è stato quello delle “tre linee d’acqua”.
“Il bilancio di un viaggio entusiasmante – è detto in comunicato della Città metropolitana – durato 80 giorni, dal 30 settembre al 18 dicembre, di un evento che ha registrato solo commenti e riflessioni positive ad ogni livello trasversalmente; sia sul piano squisitamente artistico che su quello dei numeri: gli eventi e le visite hanno infatti superato le 10mila presenze in quasi tre mesi di iniziative. Una location straordinaria che, come ha anticipato il sindaco Repaci, sarà oggetto di recupero e rigenerazione ma che con questa iniziativa ha già dato prova di quanto e cosa possa esprimere come potenziale. Un affaccio che domina lo Stretto e vuole continuare a farlo nel nome della Cultura. Importante e proficua la sinergia istituzionale che ‘non è stata finalizzata – vogliono tutti sottolineare – alla solita richiesta di sostegno economico, quanto piuttosto al coinvolgimento di ogni attore sociale delle comunità coinvolte'”.