“Il vile e squallido attentato avvenuto ieri sera nei riguardi dell’On. Cannizzaro e dei suoi collaboratori, verso i quali esprimo la mia solidarietà incondizionata, non fa che confermare quanto ho affermato solo pochi giorni fa davanti a 80 attenti detenuti nel carcere di alta sicurezza di Palmi: c’è più legalita lì, dentro al carcere, che nella ‘libera’ città di Reggio Calabria. Una città completamente abbandonata al suo destino dalle istituzioni nazionali, un luogo irrecuperabile precipitato nel degrado e nell’abbandono”. Lo afferma Klaus Davi, che poi aggiunge: “suona, inoltre, come una triste beffa l’iniziativa del Ministero dell’Interno comunicata in pompa magna in questi giorni che mette nel mirino, udite udite, il comune di Scilla per presunte infiltrazioni.
Nelle ore in cui Reggio Calabria si conferma un far west alla vigilia delle elezioni, con una ricaduta stampa anche estera, a cosa dedicano le istituzioni la loro vigile attenzione, a cosa destinano i loro sforzi e come impiegano il loro personale? Per snidare la mafia nel mini-comune di Scilla, naturalmente! Ovvio che se ci sianno state infiltrazioni esse vadano denunciate, fosse anche nella più piccola frazione, ma insomma… Al netto di questi fatti che fanno pensare, a nostro modesto avviso è stato discutibile consentire a un’amministrazione abusiva (quella dei facenti funzione di RC) di sopravvivere artificialmente (grazie a chi? chi li sponsorizza davvero?), nonostante i brogli perpetrati nel quartiere Archi nel corso delle elezioni del 2020, come abbiamo invano denunciato fin da subito.
Elezioni tarocche, fasulle e inquinate, che mai lo Stato avrebbe dovuto avallare. Ma sì, mentre Reggio brucia, mentre sullo Stretto sparano contro gli uffici dei deputati della Repubblica e dei loro collaboratori, occupiamoci pure di Scilla, quella sì che è una priorità !! Non resta che confidare, visto che la societa civile è afona (sola la speranza è ormai rimasta), nell’opera della Magistratura, affinchè possa a questo punto valorizzare le dichiarazioni di alcuni pentiti che, di quanto accaduto a Reggio in questi anni, sembrano avere le idee ben chiare. Facendo chiarezza una volta per tutte.