E’ stato presentato a Catanzaro il libro “Civilta’ italica e della Magna Grecia” dei professori Giuseppe Nistico’ e Salvatore Mongiardo. Il libro e’ stato dedicato al ministro Giuseppe Valditara “per il ruolo straordinario – spiegano gli autori – che sta svolgendo a favore delle nuove generazioni nella promozione degli studi classici e della storia del nostro Paese”.
Il libro e’ stato presentato per la prima volta nell’Aula Magna dell’Universita’ Magna Grecia in seguito all’invito del rettore Giovanni Cuda. Nel libro sono stati illustrati i valori piu’ autentici dell’Etica del popolo dei Lacini e di Pitagora, cioe’ liberta’, amicizia, comunita’ di vita e di beni, convivenza pacifica senza armi e senza guerre, rispetto della dignita’ della donna, vegetarismo, rispetto degli animali, che non venivano uccisi perche’ considerati fratelli “minori” dell’uomo ed infine rispetto dell’ambiente e della natura. Mongiardo ha sottolineato come l’uomo seguendo questi principi “puo’ raggiungere l’obiettivo piu’ importante della vita cioe’ la felicita’ e la pace”.
Mongiardo si e’ anche soffermato a descrivere lo stile di vita del popolo sconosciuto dei Lacini, una comunita’ di gente che viveva nell’ampio territorio della Lacina, che partendo dalle montagne di Serra San Bruno raggiunge Spadola, Brognaturo, Simbario, Torre di Ruggiero, Cardinale e si estende fino ai villaggi lungo la costa Jonica (Sant’Andrea sullo Jonio, Badolato, Soverato arrivando al Nord fino a Capo Lacinio ed al Sud fino a Locri) e comprendendo i villaggi lungo la gola di Marcellinara e l’istmo di Catanzaro, che da Lamezia sul Tirreno arriva a Catanzaro Lido e Squillace sullo Jonio. Gli abitanti della Lacina erano dediti all’agricoltura, la loro vita era pacifica, comunitaria ed ugualitaria.
Non esisteva presso quel popolo la schiavitu’, le donne e gli uomini erano liberi e non esistevano ne’ armi ne’ guerre. Le comunita’ erano guidate dalle donne e la religione ruotava intorno alla Grande Madre.
La terra era fertile, lussureggiante ricca di frutti, vegetali, grano e cereali tanto che fu riconosciuta da scrittori famosi, a partire da Omero, come la “Valle dell’Eden”. Italo denomino’ questa terra Prima Italia (Prote Italia) e il nome Italia fu poi dato a tutta la penisola del nostro Paese.
Questo stile di vita rimase vivo da 1500 anni a.C. nei villaggi italici intorno alla polis di Crotone, fu apprezzato e adottato da Pitagora nei VI secolo a.C. il quale scelse di vivere in comunita’ con gli allievi della sua Scuola a Capo Lacinio. La dottrina dell’Etica Pitagorica che rappresenta ancora oggi l’Etica universale rimane la piattaforma alla base della convivenza pacifica e puo’ essere – secondo gli autori – un valido insegnamento ai cosiddetti “Grandi della terra” contro gli orrori e le tragiche devastazioni delle guerre.
Cosi’ Pitagora genio della Matematica e della Geometria, ha scoperto che l’arche’ cioe’ il principio fondamentale della vita era l’atomo. Nella Medicina, grazie ad Alcmeone, allievo di Pitagora, – spiegano ancora gli autori – specializzato nello studio del corpo umano ci fu una vera e propria rivoluzione, perche’ finalmente dopo lunghi periodi oscuri in cui si praticava la Medicina empirica o sacerdotale (ieratica), Alcmeone ha capito con metodo razionale, sperimentale, e riproducibile l’organizzazione del corpo umano attraverso l’autopsia dei cadaveri.
Fu cosi’ possibile conoscere la posizione degli organi nel corpo umano, le relazioni che c’erano tra di loro, il ruolo nella Fisiologia, le variazioni nella Patologia, e i risultati nella terapia dei trattamenti chirurgici o con erbe medicinali. “In particolare, Alcmeone – ha detto Nistico’ – come lo ho definito in un capitolo di un libro della Raven Press di New York dedicato ai Premi Nobel di origine italiana, fu “il vero Padre della Medicina Sperimentale e delle Neuroscienze”.
Cio’ naturalmente emerge anche dai frammenti della sua opera fondamentale dal titolo “Il Principato del cervello”. Difatti Alcmeone capi’ che il cervello era la sede cui arrivavano impulsi nervosi provenienti dalla periferia (di tipo sensitivo o sensoriale) attraverso fibre che si proiettano a livello sottocorticale e della corteccia cerebrale.
Alcmeone, pertanto, riteneva che il cervello fosse non solo la sede dell’attivita’ psichica e motoria dell’organismo umano, ma anche il tempio dell’anima. Quale intelligenza artificiale avrebbe mai potuto immaginare l’esistenza dell’anima e la possibilita’ di questa di trasmigrare in organismi viventi dopo la morte?”.
Nistico’ ha ricordato anche le parole del grande genio italiano Camillo Golgi dell’Universita’ di Pavia, Premio Nobel nel 1906 che era rimasto affascinato dalle ricerche di Alcmeone: “Ne’ in Aristotele, ne’ in Episistrato, ne’ in Democrito, Eraclito, Ippocrate, ne’ in Galeno, Celso, Areteo nulla di cosi’ chiaro e’ dato di trovare che possa paragonarsi alle enunciazioni e scoperte di Alcmeone”.
Il libro e’ stato presentato il giorno dopo anche a Soverato, alla presenza del Sindaco Daniele Vacca, del vice-sindaco e Assessore alla Cultura Lele Amoruso e dei membri del Consiglio Comunale. Gli autori del libro sono stati insigniti del Premio Ippocampo d’Oro della Citta’ di Soverato.
Nello stesso pomeriggio i due autori si sono recati nella sede della Nuova Scuola Pitagorica a Crotone di cui e’ Scolarca lo stesso Prof. Mongiardo, per la presentazione del libro che riproduce le stesse ragioni alla base della nascita della Nuova Scuola Pitagorica. La serata si e’ conclusa con un gemellaggio con il famoso scultore Gaspare Brescia di Crotone che ha realizzato una statua eccezionale di Pitagora di circa 2 metri d’altezza da apporre nei prossimi mesi sulla riva del Mare Jonio come simbolo dell’accoglienza e della generosita’ della Calabria verso i popoli di tutto il mondo.
“Cosi’ – ha detto Nistico’ – sono felice sia stata accolta la mia proposta e quella di Mongiardo di fare un matrimonio simbolico fra la statua di Pitagora e il nostro libro che esprime il suo pensiero geniale e la sua Etica universale. Il viaggio di presentazione del libro continuera’ nei prossimi mesi in Italia, in Europa e si concludera’ a New York nel 2026 al Columbus Day della NIAF alla presenza della comunita’ dei calabresi e delle autorita’ politiche statunitensi facenti parte della NIAF”.