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Incendi nel cantiere dell’ospedale della Sibaritide, Molinaro: “Atti gravissimi, sanità un diritto, non un bersaglio”

“Quanto sta accadendo nel cantiere dell’ospedale della Sibaritide è inaccettabile e inquietante. Due incendi in 24 ore, nello stesso punto, con modalità simili, non possono essere semplici coincidenze. È il segnale di un possibile tentativo di sabotaggio che va stroncato sul nascere con determinazione e fermezza istituzionale. Se qualcuno pensa di intimidire, rallentare o condizionare la costruzione dell’ospedale, sappia che troverà un muro di legalità”
Lo dichiara Pietro Molinaro Presidente della Commissione Consiliare Antindrangheta della Regione Calabria, esprimendo solidarietà ai lavoratori e vicinanza alla comunità della Sibaritide, che attende da anni la realizzazione di una struttura sanitaria fondamentale per il territorio. Questi episodi sono una ferita aperta nella dignità del territorio. Non parliamo solo di fiamme su un’infrastruttura in costruzione, ma del tentativo simbolico e materiale di colpire un diritto fondamentale: la salute pubblica. Ogni atto che mira a intimidire o rallentare la realizzazione di un presidio sanitario non è solo un gesto criminale, è una forma di violenza sociale, che va stroncata con decisione. Le fiamme che si alzano su un ospedale bruciano anche fiducia, aspettative, futuro. Siamo davanti a una sfida che non può essere lasciata solo nelle mani della magistratura. Serve una risposta corale, visibile, intransigente: Stato, Regione, enti locali, associazioni e cittadini uniti. Un ospedale sotto attacco diventa il simbolo di una resistenza civile e istituzionale che deve fare della trasparenza, della legalità e della rapidità gli strumenti per reagire. Alla luce della gravità degli episodi, la Commissione il mio impegno e per l‘attivazione immediata di un presidio permanente di sicurezza presso il cantiere. La Regione Calabria, con il presidente Occhiuto in prima linea, ha attivato sin da subito un sistema di protocolli di legalità stringenti, in sinergia con il Ministero dell’Interno e le forze dell’ordine. Un modello di vigilanza efficace che, proprio perché funziona, evidentemente disturba chi è abituato ad agire nell’ombra dell’illegalità.
Chi ha acceso quelle fiamme – conclude il presidente della Commissione -sappia comunque che non c’è intimidazione che possa spegnere la volontà di curare, costruire, rinascere. Qui non c’è solo una struttura da difendere, c’è una comunità intera da proteggere.
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