“Daratos” da ieri sera e’ ufficialmente la Compagnia teatrale stabile di Catanzaro. A battezzare questa nuova realta’, che nasce anche per “far vivere il centro storico”, come ha detto il direttore del Teatro Comunale, Francesco Passafaro, una pie’ce molto divertente che, diretta dall’eclettico e vulcanico regista Giovanni Carpanzano – professore di regia all’accademia di belle arti di Catanzaro – su testo del maestro Nello Costabile, ha portato in scena “Giangurgolo in commedia”.
Un momento importante, sia per il contributo che la presenza di una Compagnia teatrale Stabile puo’ dare al panorama culturale di una citta’ (e non solo), sia perche’, come sottolineato da Carpanzano “e’ importante fare. Bisogna avere il coraggio di provare – ha aggiunto -, senza piangersi addosso aspettando che tutto ci piova dall’alto, e dimostrare che e’ possibile realizzare qualcosa di bello anche la’ dove nessuno ci crederebbe. Ci sono tante isole e noi abbiamo cercato di creare dei ponti tra di esse”. Da qui i ringraziamenti all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro nelle persone del direttore Virgilio Piccari e del presidente Prof.ssa Stefania Mancuso – presente in sala – che ha abbracciato l’idea di questo progetto ed ai tanti che hanno collaborato affinche’ si potesse andare in scena.
Infine, un pensiero ad un giovane attore, morto prematuramente, Marco Martino, che, in un certo senso, come sottolineato da Carpanzano, e’ l’ispiratore di Daratos “ed e’ a lui – ha detto – che vogliamo dedicare, non solo lo spettacolo che tra poco andra’ in scena, ma la Compagnia”.
“Da oggi – ha concluso Carpanzano – il Teatro Comunale di Catanzaro sara’ la nostra casa”. Un luogo che, come evidenziato da Passafaro, “si sposa facilmente per sperimentare, divertirsi, realizzare variegate iniziative” in quello che vuole essere un crocevia culturale in un territorio dove si puo’, non solo sognare, ma realizzare i propri sogni con professionalita’, esportando anche idee innovative.
E ieri sera sul palcoscenico del Comunale, la cui scena e’ stata realizzata dalla scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, nell’interpretare questa brillante commedia scritta negli anni ’70 da Nello Costabile e Anna Ponte ed attualizzata con “incursioni” della realta’ contemporanea da Carpanzano, si sono alternati attori professionisti della citta’ coadiuvati dagli studenti della facolta’ di Regia della stessa Accademia che hanno indossato gli splendidi costumi realizzati da Gessica Ursino della Scuola di Decorazione dell’Accademia catanzarese. La trama, ispirata ai canovacci tradizionali della commedia dell’arte, e’ stato il racconto delle vicende di don Pasquale (Pasquale Rogato), un vecchio avaro; di sua figlia Isabella (Maria Maddalena Ascione), innamorata di Leandro (Gianluca Galati).
Insieme a loro una serie di personaggi pittoreschi: un capitano spaccone Giangurgolo (Giampaolo Negro); una serva invadente, Franceschina (Claudia Olivadese); un servo furbo, Coviello (Vincenzo Lazzaro). Una storia divertente che, attraverso una serie di gag, travestimenti, equivoci e situazioni comiche, ha coinvolto il pubblico in un turbinio di risate ed in una sorta di “dialogo” con gli attori.