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Cariati, comune verso sicuro dissesto. Revisore boccia documento giunta Minò. L’alternativa c’è: contiene dati falsi

L’espresso parere non favorevole del Revisore dei Conti all’approvazione delle variazioni al bilancio di esercizio 2024-2026 proposta dalla Giunta Minò conferma, qualora ve ne fosse mai stato bisogno, tutte le fondatissime preoccupazioni che avevamo spiegato, motivato e rese pubbliche anche nel corso degli ultimi consigli comunali.

MONITO RIBADITO ALLA GIUNTA MINÒ: SOLO SPESE OBBLIGATORIE

Tradotto – ribadisce il Gruppo Consiliare L’Alternativa C’è – il documento finanziario approvato nelle scorse settimane dalla Giunta Comunale è falsato e non consente se non le spese obbligatorie.

DOCUMENTO FINANZIARIO CONTIENE DATI VECCHI DI 8 MESI

Non vi è corrispondenza tra i numeri riportati nel bilancio comunale e la realtà: esso non contiene purtroppo dati aggiornati, ma vecchi di 8 mesi!

CAPITOLI EVASIONE TASSE NON ILLUSTRATI IN NOTA INTEGRATIVA

Lo stesso Revisore – continuano i consiglieri di opposizione – si era già espresso negativamente in riferimento all’emendamento al bilancio di previsione 2024-2026 presentato da L’alternativa C’è con il quale si rilevava che alcuni importanti capitoli di entrata non erano stati considerati. Gli stessi, inoltre, non risultavano illustrati nella nota integrativa, nonostante l’iscrizione di residui attivi e quindi di crediti non incassati, specialmente i capitoli relativi al recupero evasione per IMU e TARI, Tassa per fognatura e depurazione.

PARERE NEGATIVO CHE CONFERMA QUANTO EMERSO NEI PRECEDENTI

Riepilogando quelli già dati, il Revisore dei Conti, soggetto terzo, nel suo nuovo parere non favorevole, fa notare che anche il capitolo di entrata per proventi acquedotto comunale era stato considerato con ridotto rischio di credito senza che fosse stato indicato nella nota integrativa.  Ma il passaggio più preoccupate ribadito dal Revisore è quello che vede con le mani legate l’Esecutivo Minò.

EQUILIBRIO FINANZIARIO A RISCHIO. LIMITARE SPESE A QUELLE NECESSARIE

Perché lo dice chiaramente: il ridotto accantonamento dello stanziamento per il fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) costituisce un rischio per l’equilibrio finanziario dell’Ente che richiede, da un lato, un monitoraggio costante delle entrate e delle riscossioni durante la gestione al fine di intervenire tempestivamente con azioni correttive qualora necessarie e, dall’altro lato, la limitazione delle spese a quelle necessarie o obbligatorie fino a quando il FCDE non risulti stanziato per come richiesto dalla normativa.

L’ALTERNATIVA C’È: AMMINISTRATORI INCAPACI DI AMMETTERLO E DI FARVI FRONTE

Più chiari di così? Siamo – concludono i consiglieri del gruppo d’opposizione L’alternativa C’è– di fronte ad un evidente stato di dissesto conclamato e all’incapacità mista a presunzione ed arroganza degli attuali amministratori di ammetterlo e, cosa ancora più seria, di farvi fronte.

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