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La cosca Accorinti nel business delle mini-crociere verso le Eolie: confiscati beni per 1,6 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Catanzaro ha eseguito un decreto di confisca definitiva di beni per un valore complessivo di oltre 1,6 milioni di euro, appartenenti a un soggetto ritenuto vicino alla cosca mafiosa “Accorinti” di Briatico (VV). Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Catanzaro e parzialmente modificato dalla Corte d’Appello, colpisce un appezzamento di terreno con fabbricato sovrastante e quote societarie, comprensive di patrimonio aziendale, di una compagnia di navigazione briaticese, già al centro dell’inchiesta “Costa Pulita”.

L’uomo, condannato a 4 anni e 6 mesi dal Tribunale di Vibo Valentia per trasferimento fraudolento di valori con finalità mafiose, è accusato di aver agito per agevolare l’infiltrazione della cosca Accorinti nell’economia legale, in particolare nel settore turistico legato alle mini-crociere verso le isole Eolie. Un business che, secondo gli investigatori, avrebbe beneficiato anche del sostegno della potente cosca “Mancuso” di Limbadi/Nicotera.

Le indagini, condotte dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura Distrettuale di Catanzaro, hanno documentato una netta sproporzione tra i beni nella disponibilità dell’uomo e i redditi da lui dichiarati. Per il periodo 2007–2011, è stato classificato come soggetto a “pericolosità qualificata” ai sensi del Codice Antimafia (D.Lgs. 159/2011).

Attualmente, il soggetto è imputato anche nel maxiprocesso “Cathago Maestrale-Olimpo-Imperium”, dove risponde dell’accusa di associazione mafiosa, con l’ipotesi di una sua appartenenza organica alla cosca Accorinti. Con la confisca odierna si chiude un articolato procedimento di prevenzione patrimoniale, che ha confermato ancora una volta come le mafie tentino di mimetizzarsi nel tessuto economico legale, anche attraverso il settore turistico.

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